Negli ultimi giorni Responsabile Civile ha puntato l’attenzione sui casi di malasanità incentrati sul malfunzionamento delle apparecchiature mediche come ecografi e Tac. Quali obblighi ha la struttura sanitaria verso i pazienti? Vi proponiamo di seguito il commento del nostro esperto in malasanità, l’Avv. Francesco Carraro.

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L’azienda sanitaria ha l’obbligo di manutenere in maniera adeguata la strumentazione di cui si avvale. Una unità ospedaliera deve fornire ai suoi clienti tutti i servizi del caso. Servizi erogati dalle prestazione dei medici, servizi assistenza degli infermieri, fino al cibo. Tra tutte queste prestazioni che una struttura ospedaliera è tenuta ad erogare ci sono anche quelle connesse all’uso di strumenti, macchine che devono fornire a loro volta una determinata prestazione. Ora, una struttura ospedaliera quando entra in contatto con un utente si dice che conclude –  anche se di fatto non avviene (nel senso che non gli si viene fatto sottoscrivere un contratto) – un contratto da contatto sociale. Nel momento in cui una persona entra in contatto con una struttura del SSN di fatto si conclude un contratto implicito che implica, da parte della struttura ricevente, tutta una serie di obblighi. Tra questi ci sono gli obblighi di natura medica. Oltre a questo ci sono  tutti gli obblighi residuali,  non ultimo quello di custodire la persona, di ospitarla in strutture decorose.  Ovviamente in questo concetto c’entra anche il discorso delle macchine. Qui bisogna fare una distinzione. Se la macchina non funziona perché dieci minuti prima ha avuto un blackout, è un discorso. Si parla di un caso fortuito che non ha reso possibile erogare quel servizio e può non esserci una condotta colposa dei sanitari. Se, invece, la macchina risulta essere difettosa da giorni o addirittura da mesi, non vi è dubbio che vi è una responsabilità della struttura ospedaliera, proprio dal punto di vista contrattuale perché si avvale di macchinari che non sono manutenuti. Se si tratta di un non funzionamento per incuria, e quindi il personale sanitario ne è a conoscenza,  non c’è dubbio che c’è una responsabilità oggettiva della struttura.

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