Approvata dal Governo la Manovra 2019. In ambito sanitario misure per tagliare le liste di attesa e fondi per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale

Il Consiglio dei ministri, riunito ieri a Palazzo Chigi, ha approvato la manovra 2019. “Abbiamo, nei tempi previsti, approvato il decreto fiscale, e il disegno di legge sul bilancio – ha affermato il premier Giuseppe Conte -. Manderemo la comunicazione a Bruxelles. Abbiamo tenuto conti in ordine mantenendo promesse”.

Approvato anche un decreto recante “disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili”. Il testo, per quanto concerne la salute, contiene disposizioni in materia di transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica.

Per quanto riguarda il commissariamento delle Regioni in piano di rientro viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con altri incarichi istituzionali presso la Regione. Viene istituita l’Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio. Infine viene introdotto il fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

Venendo al disegno di legge di bilancio, il provvedimento interviene in ambito sanitario per ridurre drasticamente le liste d’attesa. Previsto a tal fine, tra l’altro, lo stanziamento di un fondo da 50 milioni per le regioni. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti. In tal modo si potranno evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.

Per quanto concerne i Fondi per la salute, il ddl stanzia 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale. Altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.

Tra le novità figura poi l’abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.

In linea generale, tra le principali misure adottate nell’ambito della manovra 2019, rientra l’adozione del reddito di cittadinanza. “Una misura universalistica di sostegno al reddito – sottolinea Palazzo Chigi – con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro”. La somma è destinata a crescere in base al numero dei componenti della famiglia. Aumentate fino a 780 euro anche le pensioni minime di cittadinanza, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.

Il disegno di legge di bilancio prevede poi una ‘Flat tax’ per partite Iva e piccole imprese. In particolare si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.

Tra i temi cari al Governo rientra poi il superamento della legge Fornero. Nello specifico, si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla misura dell’ex ministro, introducendo la “quota 100”. Si potrà quindi andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. In tal modo si intende favorire chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane agevolando, al contempo, il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato.

 

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