Cura dei cani randagi e pulizie negli ospedali sono alcune delle attività previste dal Ministero per la messa alla prova nei lavori di pubblica utilità

È stata firmata la convenzione per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità finalizzati alla messa alla prova per gli imputati che ne fanno richiesta. L’accordo, siglato in questi giorni dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dalla presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi, prevede anche attività connesse al randagismo e un aiuto per le pulizie negli ospedali.
Per quanto concerne la messa alla prova, la convenzione stabilisce la creazione di 300 posti.
Questi saranno messi a disposizione per quei soggetti imputati – e rientranti nelle previsioni dell’articolo 168-bis, 1° comma, del codice penale – che chiedano al giudice la sospensione del processo con messa alla prova.
Si tratta, infatti, di un’attività non retribuita. Questa, come riporta il sito dell’Enpa, “è volta all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato commesso e al ristoro della società”.
Questa “potrà essere prestata nelle sedi locali dell’Ente”. Le sedi sono complessivamente 45. Inoltre, ci sarà “il compito di aggiornare costantemente gli Uffici dell’esecuzione penale esterna (UEPE) e i Tribunali circa il numero di posti disponibili”.

Ma in cosa consisteranno le attività per la messa alla prova?

Le attività previste dalla convenzione “potranno riguardare la tutela del patrimonio ambientale nel suo complesso, la prevenzione degli incendi, la protezione della flora e della fauna, comprese le attività connesse al randagismo degli animali”.

Ma anche “la manutenzione e la fruizione di immobili e servizi pubblici, come ospedali, case di cura, beni del demanio e del patrimonio pubblico, ad esclusione di quelli utilizzati dalle Forze Armate e dalle Forze di Polizia”.

Per quel che concerne le modalità dello svolgimento dell’attività, queste saranno dettagliate nel programma e nell’ordinanza di ammissione alla prova.
Sarà compito dell’ENPA comunicare all’UEPE il nominativo dei referenti. Questi sono incaricati di coordinare le prestazioni lavorative e di fornire al termine del periodo previsto, informazioni sull’assolvimento degli obblighi dell’imputato.
La convenzione siglata tra il Ministero della Giustizia e l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha la durata di 5 anni. Inoltre, potrà essere rinnovata previa intesa tra le parti.
 
 
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