Aperto un fascicolo a Bologna sul decesso di una 68enne morta dopo la sostituzione di tre valvole cardiache. Gli accertamenti della Procura riguardano la gestione della paziente nella clinica in cui ha avuto luogo l’intervento e in quella dove la donna è stata trasferita e poi è morta a distanza di oltre due mesi
Sono in totale 28 gli indagati nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Bologna per fare luce su quanto accaduto a una donna di 68 anni, originaria della provincia di Ferrara, morta dopo la sostituzione di tre valvole cardiache.
Si tratta di medici e infermieri in servizio presso due cliniche private del capoluogo emiliano, ovvero rispettivamente la struttura in cui è stato eseguito l’intervento, lo scorso 25 novembre, e quella in cui la paziente è stata trasferita poco prima di Natale e dove è poi deceduta, l’8 febbraio.
In base a quanto riferito dai parenti della vittima, che hanno presentato una querela chiedendo che venga fatta chiarezza sulle cause del decesso, le condizioni della loro congiunta sarebbero peggiorate costantemente dopo l’operazione, fino al tragico epilogo.
I familiari lamentano, inoltre, che i medici li avrebbero messi al corrente di una grave infezione in atto solamente quattro giorni prima della tragica scomparsa.
La magistratura ha quindi aperto un fascicolo sul caso disponendo una consulenza tecnica. Il Pubblico ministero ha conferito l’incarico a un medico legale e a un esperto di scienze cardiovascolari. L’iscrizione degli operatori sanitari nel registro degli indagati rappresenta un atto dovuto proprio per consentire loro di prendere parte, con la nomina dei propri consulenti, alle operazioni peritali.
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