In corso davanti al Giudice monocratico di Monza il dibattimento per chiarire la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie in relazione al decesso di una paziente 70enne, morta dopo un intervento chirurgico per un’ernia inguinale
E’ in corso a Monza il procedimento che vede imputato per omicidio colposo un medico in servizio presso l’ospedale del capoluogo di provincia lombardo per la scomparsa di una paziente di 70 anni, morta dopo un intervento chirurgico nel maggio del 2017.
Dal quadro delle testimonianze rese in aula emerge che la signora era stata ricoverata d’urgenza e portata in sala operatoria per un’ernia inguinale; l’operazione, svolta in anestesia generale, era durata 40 minuti. La paziente, tuttavia, nelle successive ore non si era sentita bene ed era deceduta a distanza di due giorni, per cause da chiarire.
Al camice bianco, come riferisce il Giorno, viene contestato di aver operato da solo, senza la collaborazione di un collega. I protocolli dell’ospedale, infatti, prevedrebbero la presenza di due professionisti, un primo chirurgo e un altro reperibile. Il primo operatore dovrebbe condurre l’intervento, mentre il collega dovrebbe stargli accanto, tenendo allargata la sede interessata.
In questo caso, invece, in base alle dichiarazioni dei testi chiamati dalla Pubblica accusa e dalle parti civili, l’imputato avrebbe operato affiancato da una specializzanda, figura che normalmente dovrebbe occuparsi della sutura e, invece, in quella circostanza avrebbe preso il posto del secondo operatore.
Al dibattimento si sono costituiti parti civili il marito e il figlio della vittima. Nelle prossime udienze saranno sentiti i consulenti tecnici delle parti sulle cause del decesso.
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