Chiusa l’inchiesta sul decesso di un imprenditore calabrese, morto dopo un intervento di colecistectomia eseguito nel 2013 per il quale non sarebbero state seguite le linee guida
La Procura di Reggio Calabria ha chiuso l’inchiesta nei confronti di quattro medici di una casa di cura della provincia di Reggio Calabria indagati per la morte dell’ex presidente del Catanzaro Calcio Giuseppe Cosentino, morto dopo un intervento di colecistectomia per via laparoscopica nel luglio del 2013.
L’avviso di conclusione indagini, come riferisce l’Ansa, è stato notificato nelle settimane scorse a un chirurgo, un anestesista, un cardiologo e un medico di guardia. L’ipotesi di reato a loro carico è di omicidio colposo.
Nel post operatorio le condizioni dell’imprenditore si erano aggravate, tanto da richiedere il trasferimento prima nell’ospedale di Polistena, e poi nel reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro dove era sopraggiunto il decesso.
La vittima, secondo l’accusa, sarebbe stato operato nonostante le linee guida avrebbero imposto di rinviare l’intervento di almeno 12 mesi da un precedente impianto di stent coronarici effettuato nel settembre 2019.
Stando all’indagine, “in assenza di una condizione critica del paziente che giustificava l’intervento chirurgico”, il paziente sarebbe stato esposto “al rischio concreto di emorragia addominale, di fatto verificatasi”.
La decisione di operare, presa dal responsabile dell’equipe medica, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata contrastata né dall’anestesista né dal consulente cardiologo. Il medico di guardia, infine, non avrebbe effettuato “un adeguato monitoraggio del paziente nella fase post operatoria, non riconoscendo né documentando l’aggravarsi delle condizioni” dell’imprenditore.
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