Il padre del piccolo: “Dopo 1965 giorni finalmente un po’ di giustizia”. Il bambino morto per una polmonite non aveva ricevuto un adeguato approfondimento diagnostico sulla malattia.

Un bimbo morto per una polmonite a soli 8 anni e una famiglia che, da allora, non si era data pace. È questo l’antefatto di un caso di malasanità che ha portato alla condanna, da parte del Tribunale di Caserta, di un pediatra, cui è stato inflitto un anno di reclusione con pena sospesa.

Il medico, C.P., è stato ritenuto responsabile della morte del piccolo D.G., un bambino originario di Capua di soli 8 anni.

Il bambino è deceduto nel gennaio del 2013 per una polmonite che, secondo i giudici, non era stata adeguatamente trattata.

Nel lungo processo per il decesso del piccolo morto per una polmonite, che ha visto veri e propri scontri in aula tra i periti sulle responsabilità del medico imputato, a emergere chiaramente sono state le responsabilità del pediatra.

Il medico non avrebbe operato un adeguato approfondimento diagnostico sulla malattia che ha portato il bambino alla morte.

Una condotta segnata da molta superficialità, come specificato dall’avvocato Di Rubbo in sede di discussione. Il bambino era stato infatti visitato solo il giorno prima della morte, nonostante il problema respiratorio fosse pregresso di qualche settimana.

Il medico, inoltre, era perfettamente a conoscenza di tale difficoltà respiratorie fin dal principio. Per il pediatra, difeso dall’avvocato Umberto Pappadia, il pm aveva chiesto un anno e 4 mesi di reclusione.

Alla fine, però, la condanna è stata di un annodi reclusione (pena sospesa). Il medico è stato inoltre condannato al pagamento del risarcimento in favore delle parti civili, costituitesi con l’avvocato Letizia Di Rubbo, da quantificare in sede civile. Stabilita anche una provvisionale di circa 140mila euro complessivi.

A stabilirlo è stato il giudice Meccariello al termine del processo celebrato presso la sezione distaccata di Caserta del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Esclusa, però, la responsabilità civile dell’Asl Caserta 1. In tal senso è stata rigettata la richiesta di risarcimento avanzata nei confronti dell’Ente sanitario, rappresentato in giudizio dall’avvocato Angelo Trombetti.

Laconico il commento del padre del piccolo.

“Ci sono voluti 1965 giorni per avere un po’ di giustizia – ha commentato – ringrazio l’avvocato Letizia Di Rubbo e l’avvocato Fabiola Iannuzzi, per la loro professionalità, ma soprattutto per la loro umanità, che ci hanno seguito e sostenuti in questo lungo percorso nell’inferno”.

 

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