Archiviazione per altri quattro operatori sanitari dell’ospedale di Gallipoli indagati per il decesso di un bimbo morto subito dopo la nascita nell’ottobre del 2018
Il Gip del Tribunale di Lecce ha chiesto un supplemento di indagine nell’inchiesta per il decesso di un bimbo morto subito dopo la nascita all’ospedale di Gallipoli nell’ottobre del 2018. La decisione è arrivata a conclusione dell’udienza camerale dopo l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dai legali dei genitori della piccola vittima.
Il Giudice, basandosi sugli esiti di una consulenza medico legale, ha ritenuto di archiviare, come richiesto dal sostituto procuratore, le posizioni di quattro camici bianchi indagati che ebbero parte nell’esecuzione del taglio cesareo cui venne sottoposta la giovane mamma. Nello specifico gli operatori sanitari erano accusati di aver cagionato la morte del neonato avendo agito con negligenza, imprudenza e imperizia, senza osservare le raccomandazioni previste dalle linee guida. Il piccolo, nato vivo, era morto dopo poche ore all’ospedale di Lecce, dove era arrivato in arresto cardiorespiratorio con asfissia grave.
D’altra parte il Gip ha disposto nuovi approfondimenti per valutare eventuali responsabilità in capo al ginecologo che seguì la donna durante la gravidanza.
Sembra, infatti, che già nelle settimane antecedenti il parto la donna lamentasse gonfiore agli arti inferiori e ipertensione arteriosa. Una situazione che, unitamente all’obesità, poteva ritenersi sintomatica della gestosi che le sarebbe stata riscontrata nei giorni antecedenti il parto.
Il medico, invece, secondo il Gip, avrebbe completamente ignorato e trascurato tali elementi senza prescrivere alcuna terapia alla paziente. Al professionista viene dunque contestata l’accusa di concorso nella responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Accuse che dovranno essere vagliate nel corso delle indagini supplettive, per le quali è previsto un periodo di 60 giorni.
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