Il conducente era finito a giudizio con l’accusa di omicidio stradale in seguito alla morte di un brigadiere nel marzo del 2017

Otto mesi di reclusione, con sospensione della pena. E’ il verdetto emesso dal Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti di un automobilista di 37 anni, accusato di omicidio stradale in relazione alla morte di un carabiniere nel marzo del 2017. La sentenza è stata emessa dal gup, al termine del rito abbreviato.

La vittima, 54enne originario della provincia di Capaccio e in servizio a Napoli come brigadiere capo, si trovava sull’autostrada A30, che collega Caserta a Salerno. Era stato costretto a fermarsi sulla corsia di emergenza per un problema alla propria vettura e dopo poco era sopraggiunto sul posto un carro attrezzi.

Secondo l’ipotesi accusatoria, l’imputato, alla guida del suo furgoncino, avrebbe curvato verso destra e invaso la corsia di emergenza, colpendo con la calotta dello specchietto retrovisore destro dell’autocarro la testa del carabiniere.

Il militare, a seguito dell’impatto e per l’effetto dell’urto, sarebbe stato sbalzato in avanti andando a finire a ridosso del cassone del carro attrezzi. I soccorsi del 118 e della Polstrada, giunta sul posto dopo l’intervento richiesto dal personale del carro attrezzi, risultarono inutili. L’uomo morì a seguito di uno “choc traumatico ed un gravissimo politraumatismo produttivo di estese e diffuse lesioni tegumentarie, ossee e viscerali”.

Il guidatore del furgone, pur perdendo parzialmente il controllo del veicolo e rallentando a seguito dell’impatto, non si fermò, proseguendo la marcia e dandosi alla fuga. Si costituì poi il giorno successivo, ai carabinieri di Avellino.

La pronuncia del Tribunale di Nocera arriva a poche ore di distanza da un altro episodio che potrebbe configurare l’ipotesi di reato di omicidio stradale, verificatosi a Roma e costato la vita a un 84enne.

In base alle prime ricostruzioni la vittima, di nazionalità slovacca, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali in una via alla periferia della capitale, quando è stato travolto da un mezzo compattatore dell’AMA, l’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti.

Per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante la corsa in ospedale.  

Il conducente del veicolo, 35 anni, risulta ora indagato. Sarebbe stato sottoposto agli accertamenti di rito su alcol e droga, mentre gli inquirenti avrebbero eseguito tutti i rilievi scientifici sul luogo e ascoltato le testimonianze, cercando anche di accertare se al momento dell’investimento l’uomo stesse usando il telefonino.

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