Depositato dal relatore Marazziti, l’emendamento riguarda il Disegno di legge Lorenzin e chiede l’istituzione di nuove professioni sanitarie.

Chiesto il riconoscimento di nuove professioni sanitarie. Questo il cuore pulsate dell’emendamento depositato due giorni fa da Mario Marazziti, nell’ambito dei lavori in Commissione Affari sociali, alla Camera. La richiesta di modifica riguarda l’art.3 del Disegno di legge su Ordini professionali e sperimentazioni cliniche.

Il ruolo delle associazioni professionali

Tutto ruota intorno alle procedure di individuazione ed istituzione di nuove professioni sanitarie. Le associazioni professionali avranno un ruolo centrale, in quanto potranno inviare un’istanza motivata di riconoscimento al Ministero della salute, che dovrà pronunciarsi entro sei mesi dalla richiesta.
In caso di valutazione positiva, l’istituzione di nuove professioni sarà effettuata, previo parere tecnico-scientifico del Consiglio superiore di sanità, mediante uno o più accordi. Questi dovranno essere sanciti in sede di Conferenza permanente Stato Regioni, e previa deliberazione del Consiglio dei ministri.
Gli accordi dovranno chiarire molti aspetti delle nuove professioni sanitarie. Valutarne i requisiti, delimitarne il campo d’attività, i metodi di valutazione dell’esperienza professionale e i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti.
Con decreto del ministro dell’Istruzione, di concerto con il ministro della Salute, acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, dovrà poi essere determinato l’iter didattico della formazione universitaria delle nuove professioni sanitarie.

L’iter per determinare le nuove professioni sanitarie

Nella proposta, si specifica in modo inconfutabile come dovrà avvenire l’individuazione delle funzioni caratterizzanti le nuove professioni sanitarie. Saranno, di fatto, espressamente vietate le “parcellizzazioni” e “sovrapposizioni” con le professioni già riconosciute o con le specializzazioni delle stesse.
Con questo emendamento, di fatto, si modifica in modo radicale, quanto previsto dalla legge 43 del 2006, proprio per quanto riguarda le procedure da mettere in campo per il riconoscimento delle nuove professioni sanitarie.
Intanto, sempre nell’ambito della seduta in Commissioni affari sociali, la presidente Daniela Sbrollini (Pd), ha fissato per le 18 del 12 settembre il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
 
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