Riabilitazione robotica sempre più avanzata: Lokomat Pro e Armeo Power sono i nuovi due esoscheletri presenti a “Villa Bellombra” di Bologna

I recenti studi in campo medico hanno dimostrato che i pazienti con lesione al sistema nervoso centrale, ad esempio a seguito di ictus, hanno più probabilità di recupero se seguono una riabilitazione ripetitiva, frequente ed orientata al recupero funzionale.

In quest’ottica, l’utilizzo dei robot per il recupero motorio può essere di grande aiuto perché permette al paziente di eseguire un allenamento continuo, con una intensità regolata in base alle sue capacità, e dunque selezionare un percorso personalizzato.

Averardo Orta, amministratore delegato del Consorzio Colibrì, una rete di ventuno strutture attive nel settore della sanità e dei servizi sociali su tutto il territorio nazionale, ha dichiarato che “Villa Bellombra”, un ospedale privato accreditato con il Servizio sanitario nazionale, si è dotato di una delle più innovative apparecchiature robotiche, diventando così leader nella riabilitazione intensiva.

Il centro si trova a Bologna e a riportate la notizia è stato proprio il quotidiano locale Il resto del Carlino.

Ma di che cosa si tratta esattamente?

 «Accanto ad Armeo Spring, utilizzato nella struttura da più di dieci anni, si affiancano Armeo Power per la riabilitazione dell’arto superiore e della mano e Lokomat Pro per il recupero del cammino – ha spiegato Orta al quotidiano» –. «La presenza dei tre macchinari fa sì che Villa Bellombra sia l’unica in città e in Regione ad avere una dotazione così all’avanguardia».

Tra le novità dunque, vi sono Lokomat Pro e Armeo Power, due esoscheletri, due robot indossabili con grandi funzionalità.

Il primo, è un robot per il recupero del cammino. Da quanto si apprende dalle pagine del giornale, tale robot si compone di due ortesi controllate da un software, da tapis roulant con barre laterali, un sistema robotizzato di sgravio corporeo e uno schermo virtuale sul quale il paziente può seguire l’andamento del proprio movimento. Il robot consente un allenamento funzionale soprattutto per i pazienti affetti anche da gravi patologie neurologiche e aumenta le potenzialità di recupero della deambulazione, specie, nei casi di paralisi di entrambi gli arti inferiori e anche delle braccia o di perdita di movimento di una metà del corpo.

L’altro strumento si chiama, invece, Armeo Power. Anch’esso spiega Orta –  consiste in un esoscheletro dotato di speciali motori controllati da sensori, costruito per ospitare gli arti superiori e la mano. Anche in questo caso è previsto un monitor e un software che consentono di mantenere il controllo del momento terapeutico. La sua funzionalità principale sarebbe, proprio, quella di aiutare a migliorare la mobilità e aumentare l’ampiezza del movimento.

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