La clamidia è un’infezione causata da un batterio che si trasmette nei rapporti sessuali non protetti con persone infette

Si tratta di una delle infezioni sessualmente più trasmesse soprattutto nella popolazione giovanile compresa fra i 15 e i 25 anni, ove si registra una percentuale del 7,7% rispetto al 5,5% della popolazione generale.

Secondo i dati riferiti dall’Organizzazione mondiale della Sanità, soltanto nel 2016 ci sono stati 127 milioni di nuovi casi tra uomini e donne di età compresa tra 15 e i 49 anni di età.

Le manifestazioni di questa infezione sono molto leggere, tanto da non essere spesso riconosciute dalle persone che ne sono colpite – si legge sul portate dell’epidemiologia per la sanità pubblica (Epicentro) a cura dell’ISS -, tuttavia le conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo, specie femminile, possono essere molto gravi. Vi rientrano, tra le possibili conseguenze: danni alle tube di Falloppio; malattia infiammatoria pelvica o PID; gravidanza extrauterina; insorgenza di infertilità.

Nell’uomo, invece, si possono manifestare infezioni dell’epididimo, danno ai testicoli e infezioni alla prostata.

I dati sulla diffusione dell’infezione in Italia non sono recenti. L’ultimo rapporto risale al 2006 allorquando l’Istituto Superiore della Sanità ha stimato una incidenza pari a 190 casi ogni 100 mila maschi e 187 casi ogni 100mila femmine.

La ricerca

Di recente, è stato realizzato uno studio pubblicato sulla rivista medica ‘Lancet Infectious Diseases’, condotto con il contributo della Commissione Europea e The Innovation Fund Denmark che ha valutato gli effetti sull’uomo, in un trial di fase I, di un nuovo vaccino anti-clamidia (CTH522)

Dai primi risultati, pubblicati sulla rivista e resi noti da Adnkronos, sembrerebbe che il vaccino sia ” sicuro e ben tollerato”, almeno è quanto dichiarato dai ricercatori dello Statens Serum Institut (Copenhagen) e dell’Imperial College di Londra.

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