Si chiude la vicenda giudiziaria che aveva visto imputata una ostetrica, ora assolta. La professionista era accusata di lesioni colpose gravi nei confronti di un neonato.

Si conclude il procedimento a carico di E.A., la ostetrica assolta che nel 2010 era in servizio all’ospedale ‘Paolo Borsellino” di Marsala. La donna era stata accusata di lesioni colpose gravi su un neonato.

Per i giudici di secondo grado, infatti, “il fatto non sussiste”.

La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha infatti deciso l’assoluzione per l’ostetrica, una professionista di 57 anni. La Corte ha cancellato anche il risarcimento danni inizialmente previsto.

In primo grado, infatti, la professionista era stata condannata dal giudice monocratico di Marsala a 8 mesi di reclusione. Oltre che a un risarcimento dei danni.

A difendere l’ ostetrica assolta è stato l’avvocato Vito Galluffo. Il legale è riuscito a ribaltare l’esito del processo.

“Mai perdere fiducia nella giustizia – ha dichiarato l’avvocato Galluffo – le giuste ragioni vengono, alla fine, riconosciute”. I fatti contestati all’ostetrica assolta risalgono al 15 agosto 2010.

Secondo l’accusa, la ostetrica “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia, ed in particolare omettendo nel corso del travaglio di parto di Cusenza Giacoma di effettuare la registrazione continua cardiotocografica in modo da monitorare il benessere del feto, cagionava al neonato C.N. lesioni personali consistite in encefalopatia ipossico-ischemia neonatale”.

Vale a dire quella complicazione nota come asfissia perinatale o neonatale. Questa priva il cervello dell’ossigeno necessario con gravi conseguenze.

Tale tipo di complicazione può verificarsi per molteplici ragioni. Tra queste, vi sono posizioni fetali anomale (parto podalico), travaglio prolungato o grave ipotensione materna.

La famiglia del neonato aveva quindi deciso di agire legalmente contro la ostetrica. I genitori del piccolo si erano costituiti parte civile.

La famiglia si era avvalsa dell’assistenza dell’avvocato marsalese Luigi Laudicina.

Ma la sentenza di secondo grado ha definitivamente assolto l’ostetrica.

 

 

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