Sconcerto per il caso della partoriente molestata da un uomo travestito da infermiere in ospedale. L’aggressore è stato tratto in arresto

Innescherà polemiche sulla sicurezza in ospedale l’episodio della partoriente molestata da un uomo travestito da infermiere.

La vicenda è avvenuta il pomeriggio del 31 dicembre al Sant’Eugenio di Roma.

La partoriente molestata da uomo travestito da infermiere è riuscita a sventare lo stupro solo grazie alla sua prontezza: le sue urla hanno richiamato l’attenzione del personale medico.

Ma ecco i fatti.

Il pomeriggio del 31 dicembre scorso, Alì Abdella, un somalo di 38 anni si è introdotto furtivamente nei magazzini dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

Qui avrebbe sottratto un abito verde da infermiere, indossandolo. A quel punto, avrebbe vagato per il nosocomio prima di fare irruzione nella stanza in cui la vittima, una 43enne in pieno travaglio, stava per partorire.

L’uomo, in Italia da 5 anni con permesso di soggiorno ma con diversi precedenti di polizia, ha raggiunto la donna e ha iniziato a palpeggiarla sulla coscia sinistra e nelle parti intime.

Subito dopo, si sarebbe masturbato davanti a lei. La donna, terrorizzata, ha iniziato a urlare.

In suo soccorso sono intervenuti immediatamente intervenuti due infermieri e un medico che hanno avvertito le forze dell’ordine.

Il 38enne è stato arrestato dalla polizia di stato del commissariato Esposizione, il pomeriggio del 31 dicembre scorso, con le accuse di violenza sessuale aggravata e furto.

Oggi i giudici della quinta sezione penale di Roma hanno convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

L’aggressore, difeso dall’avvocato Alessia Giordano, ascoltato oggi in aula dai magistrati, alla domanda sul perché fosse al Sant’Eugenio alle 16 del giorno di capodanno ha risposto: “Solo Dio lo sa”.

Sembra quindi che la difesa chiederà la perizia psichiatrica.

Il processo è fissato per il prossimo 10 gennaio davanti alla quinta sezione penale di Roma.

 

 

 

 

 

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