Condannata la Struttura sanitaria al risarcimento del danno per avere fatto stazionare la paziente su una postazione inadeguata che non poteva contenere la caduta

Il Tribunale di Vicenza (sentenza n. 69, del 14 gennaio 2020) decide il singolare caso di una signora che recatasi al Pronto Soccorso a seguito di una caduta veniva fatta stazionare su uno sgabello inadeguato poiché privo di schienale. Il Giudice ritiene che, in attesa dell’esecuzione dell’esame radiologico, avere fatto stazionare una paziente, anziana di età, proveniente dal pronto soccorso e sofferente ad un braccio e ad una caviglia, su uno sgabello privo di schienale è una condotta sicuramente inadeguata, che comporta responsabilità della Struttura sanitaria.

Tele tipo di responsabilità viene inquadrata come “responsabilità da fatto illecito” ai sensi dell’art. 2043 c.c.

Nello specifico, all’anziana donna, dopo avere eseguito l’accettazione in Pronto soccorso dal Triage, venivano prescritte radiografie di controllo e la stessa veniva indirizzata in sala di attesa e fatta stazionare su di uno sgabello, dove la donna perdeva conoscenza e cadeva.

La Struttura sanitaria eccepiva l’addebito di responsabilità evidenziando che la crisi ipolipotimica della paziente avveniva improvvisamente e non poteva essere prevedibile, e che correttamente il personale sanitario non aveva adottato particolari cautele o precauzioni nei confronti della donna in quanto la stessa si presentava vigile e autonoma.

Il Tribunale ritiene, invece, non corretto il modus operandi della Struttura e specifica che “sebbene l’insorgenza di una crisi ipolipotimica possa essere improvvisa e imprevedibile, tuttavia l’aver fatto accomodare, per l’esecuzione dell’esame radiologico, una persona anziana, proveniente dal pronto soccorso e sofferente ad un braccio e ad una caviglia, su uno sgabello privo di schienale è condotta sicuramente inadeguata”.

Ne deriva responsabilità in capo alla Struttura sanitaria e conseguente risarcimento del danno patito dalla donna a seguito della caduta.

Il Tribunale di Vicenza accoglie quindi la domanda della donna e riconosce la responsabilità della Struttura anche se il malore che ha colto la donna è stato improvviso e non prevedibile.

Ciò che viene censurato è il comportamento inadeguato dei sanitari che hanno deciso di fare sedere la donna anziana su una sedia priva di sponde e senza schienale.

La Struttura viene condannata al pagamento in favore della donna dell’importo di 4.932, 00, e al pagamento della metà delle spese di giudizio e all’ulteriore pagamento nella misura di ¾ delle spese di CTU.

Avv. Emanuela Foligno

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