Nel terzo trimestre 2019 i dati dell’Osservatorio statistico sul Polo unico di tutela della malattia evidenziano un incremento dell’astensione dal lavoro sia nel settore pubblico che nel privato

Nel terzo trimestre del 2019 si registra un incremento del numero dei certificati di malattia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia per il settore privato (+6,2%) che per il settore pubblico (+7,3%). A livello territoriale, per entrambi i settori, l’incremento risulta più consistente al Nord: +7,4% per il settore privato e +10,7% per il settore pubblico. Sono alcuni dei dati forniti dall’Osservatorio statistico sul Polo unico di tutela della malattia e relativi ai mesi di luglio, agosto e settembre. L’Osservatorio, che ha lo scopo di monitorare il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, è stato realizzato prendendo come riferimento i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Inps.

Nel mese di dicembre 2018 (ultimo dato disponibile) il numero di lavoratori dipendenti interessati al controllo d’ufficio dello stato di malattia da parte dell’Inps è stato di 14,4 milioni di cui 3,3 nel settore pubblico (polo unico) e 11,1 nel settore privato (assicurati). L’Inps, inoltre, può effettuare controlli, su richiesta del datore di lavoro, anche per lavoratori privati non assicurati (3,7 milioni) e per lavoratori pubblici non appartenenti al Polo unico (circa 47 mila unità).

Nel terzo trimestre 2019, sia nel settore privato che nel settore pubblico, all’aumento del numero dei certificati corrisponde un aumento meno che proporzionale del numero dei giorni di malattia (rispettivamente +4,9% e +5,3%). 

In termini relativi, la percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori sale dal 13% del 2018 al 14% del 2019 nel settore privato mentre rimane stabile al 12% nel settore pubblico. Stabile anche il numero medio dei certificati dei lavoratori sia nel settore pubblico che in quello privato (2 certificati ogni 10 lavoratori). Il numero medio di giornate di malattia per lavoratore con almeno un giorno di malattia rimane stabile sia per il settore privato (11,6) che per il settore pubblico (11,2).

In relazione all’attività di verifica dello stato di malattia, nel terzo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il Polo unico di tutela della malattia registra un incremento del numero di visite per il settore pubblico (+11,3%) e un decremento per il settore privato (-5,7%). In termini relativi si conferma la notevole differenza del numero di visite mediche del settore pubblico rispetto a quello del settore privato (rispettivamente 125 e 46 ogni mille certificati); da un confronto tendenziale emerge che nel terzo trimestre 2019 il numero medio di visite per il settore pubblico è in lieve aumento mentre quello del settore privato è in leggera diminuzione.

Per quanto riguarda il tasso di idoneità, che misura il numero di visite con esito idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate, per il terzo trimestre 2019 ogni cento visite effettuate nel pubblico, 28 risultano con esito di idoneità, contro 17 nel privato.

Nello stesso periodo si registra una stabilità del tasso di idoneità per il settore pubblico e una lieve diminuzione nel settore privato, in cui da 18 visite con idoneità nel terzo trimestre 2018 si passa a 17 visite con idoneità nello stesso periodo del 2019. Altro indicatore importante nel valutare gli effetti delle visite è il tasso di riduzione della prognosi che misura il numero di visite con riduzione della prognosi rispetto al numero di visite effettuate. Tale indicatore risulta essere basso e in leggera diminuzione per entrambi i settori. 

Il numero medio di giorni di riduzione prognosi nel terzo trimestre 2019 risulta essere in leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2018 per entrambi i settori assumendo un valore poco superiore ai 5 giorni. 

Nel settore pubblico le visite sono effettuate soprattutto su richiesta dei datori di lavoro, solo il 24% sono disposte d’ufficio e anche il tasso di idoneità è molto diverso nelle due fattispecie: 33 ogni 100 visite richieste dal datore di lavoro contro 12 ogni 100 disposte d’ufficio. Nel settore privato invece si osserva una proporzione inversa con il 62% delle visite mediche di controllo disposte d’ufficio. 

Dal 2012 la scelta dei certificati, dei lavoratori privati assicurati da sottoporre a visita, è avvenuta attraverso l’utilizzo di un modello statistico di Data Mining che ha consentito di concentrare le visite mediche di controllo d’ufficio sui casi in cui è più ragionevole ipotizzare che il certificato medico del lavoratore riporti una prognosi non coerente con lo stato di salute. Dal 15 marzo 2018 è stato sospeso l’utilizzo del modello statistico di Data Mining con evidenti effetti sui risultati delle visite.

Si registra, infatti, una drastica diminuzione del tasso di idoneità che passa da un valore di 40 ogni cento visite riscontrato nel primo trimestre 2018 a valori che oscillano tra 12 e 16 per i trimestri successivi fino ad arrivare ad un tasso di idoneità pari a 10 nel terzo trimestre 2019. Per le visite richieste dal datore di lavoro, il tasso di idoneità nel terzo trimestre 2019 è in diminuzione rispetto al trimestre precedente sia nel settore privato che in quello pubblico, mentre per le visite d’ufficio il tasso di idoneità risulta in diminuzione per il settore privato e in leggero aumento per il settore pubblico. 

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