Le inchieste riguardano, rispettivamente, la morte per presunta colpa medica di una pensionata settantenne, vittima del batterio ‘chimaera’, e quella di un meccanico di 47 anni, deceduto dopo le dimissioni dal Pronto soccorso con una diagnosi di polmonite
La Procura di Vicenza ha aperto, nel giro di poche ore, due distinti fascicoli per accertare la sussistenza di eventuali elementi di presunta colpa medica in relazione, rispettivamente, al decesso di una pensionata settantenne e alla morte di un uomo di 47 anni, entrambi residenti in Provincia. Ne dà notizia il Corriere del Veneto.
In base a quanto riportato dal quotidiano, la donna è morta martedì sera nella sua casa dopo aver presumibilmente contratto il batterio ‘chimaera’ durante un intervento di sostituzione della valvola aortica eseguito all’ospedale di Vicenza.
L’attenzione della magistratura sarebbe focalizzata, in particolare, sul macchinario utilizzato presso il nosocomio per la circolazione extracorporea del sangue durante le operazioni cardiochirurgiche a cuore aperto. Si tratterebbe della seconda vittima causata dal patogeno killer dopo il docente infettato attraverso lo stesso strumento e deceduto lo scorso novembre.
La seconda inchiesta riguarda invece un meccanico, deceduto mercoledì sera tra le mura domestiche a meno di 24 ore di distanza da una visita effettuata in pronto soccorso. L’uomo si era recato in ospedale, a Bassano, con febbre altissima. I medici gli avrebbero diagnosticato una polmonite, ma la sera successiva alle dimissioni il paziente avrebbe avuto un forte malore a casa. Il personale del Suem ha tentato a lungo di rianimarlo, purtroppo senza esito.
Credi di essere vittima di un caso di errore medico? Scrivi per una consulenza gratuita a medicolegale12@gmail.com o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623
Leggi anche:
DECEDUTA DOPO DUE RICOVERI IN PS: CONDANNA IN PRIMO GRADO PER L’ASL
