La vicepresidente della Camera e deputata Fi, Mara Carfagna, ha annunciato la proposta per innalzare la soglia del regime dei minimi.
Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata Fi, ha annunciato la proposta per innalzare la soglia del regime dei minimi a 50mila euro al posto degli attuali 30mila.
La proposta di legge, presentata in questi giorni da Forza Italia, innalzerebbe il tetto del regime forfettario agevolato al 15%.
Carfagna, sulla sua pagina Facebook, ha affidato a un post l’annunio.
“L’Italia riparte se riparte il lavoro – scrive Carfagna – soprattutto quello dei giovani e in particolare di chi è imprenditore di se stesso. Per questo abbiamo presentato una proposta di legge per innalzare il tetto del regime forfettario agevolato al 15% (il cosiddetto ‘regime dei minimi’), previsto per i professionisti e le altre tipologie di partite Iva”.
Come noto, al momento il limite è di 30 mila euro annui. La proposta di Forza Italia è quello di elevarlo fino a 50.000 euro, con una fascia di uscita graduale sino a 55.000 euro.
Una proposta che, per Carfagna, “sarebbe un’autentica iniezione di libertà dal peso eccessivo del fisco per centinaia di migliaia di professionisti, prevalentemente giovani. Stiamo parlando di un esercito di 600mila persone, non garantite da contratti o da tutele, free lance e creatori del proprio lavoro”.
La vicepresidente della Camera prosegue affermando che l’attuale limite a 30mila euro è un’agevolazione utile. Tuttavia –ammette – “finisce per intrappolare molti di loro sotto quella soglia: se guadagni anche solo un euro in più, perdi il beneficio e paghi Irpef e Iva ordinarie”.
Una situazione, questa, più volte segnalata dai liberi professionisti a cui la proposta sul regime dei minimi intenderebbe porre rimedio.
“Innalzare il limite a 50mila per la tassazione al 15% e prevedere poi un phasing-out al 24% per i successivi 5mila euro di fatturato – conclude Carfagna – favorirebbe la crescita dimensionale, scoraggerebbe il sommerso e semplificherebbe gli adempimenti burocratici-fiscali per una fascia più ampia di lavoratori autonomi”.
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