La responsabilità dell’infermiere: XIII tavola rotonda medico legale e giuridica dell’Accademia della Medicina Legale. Relatori: Cons. della Corte di Cass. dott. Paolo di Marzio; dott.ssa Jessica Piras, infermiera forense; moderatore: dr. Carmelo Galipò, medico legale.

Malgrado il caldo le tavole rotonde sono molto partecipate e ciò ci fa molto piacere; la prossima tavola rotonda sarà dedicata ai tanti infermieri forensi che ci seguono con costanza ogni mercoledì.

Il consigliere della Suprema Corte di Cassazione, il dott. Paolo di Marzio, ci parlerà della responsabilità dell’infermiere nei suoi aspetti più particolari e farà sempre riferimento al caso clinico (ctu) in discussione.

In breve il vulnus della cronistoria.

“…Nel diario infermieristico è annotato che alle ore 23:00 la paziente, disorientata, rimuoveva sia il catetere venoso centrale sia il catetere vescicale e si alzava dal letto; da parte del personale sanitario venivano, quindi, riposizionati sia il catetere venoso che quello vescicale e gli arti superiori venivano posti in contenimento… Dall’esame della cartella clinica risulta che anche il giorno successivo la paziente si presentava confusa e poco collaborante e che alle ore 20:20 si sfilava nuovamente il catetere venoso periferico, che veniva anche questa volta riposizionato.

In cartella è presente la scala di Conley compilata in data di ricovero 24.11.16 con indicazione all’allettamento con posizionamento di spondine laterali.

Alle ore 00:05 del 26 novembre 2016 veniva documentata caduta accidentale della paziente che riportava “ferita lacerocontusa del cuoio capelluto in regione parietale destra con deformità del profilo cranico

Veniva eseguita una TAC del cranio, in cui si osservava la presenza di un esteso ematoma sottocutaneo frontale a destra, di sottile falda di ematoma subdurale acuto di spessore pari a 5 mm. in sede frontale a destra con micro-focolai contusivo-emorragici in sede frontale a destra e in sede fronto-mesiale a sinistra…”

Avrete compreso che si tratta di un caso con presupposta “culpa in vigilando”. Ma la parte più interessante è il nesso di causalità tra la caduta e il decesso.

Non perdete questa tavola rotonda.

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

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