Secondo Gelli (PD) la revisione del superticket sarebbe un segnale importante di vicinanza ai cittadini per creare un servizio sanitario più equo

La revisione del superticket è una questione allo studio del gruppo di lavoro sanità del PD già dallo scorso dicembre.
Secondo Federico Gelli, “abolire questo balzello sarebbe un segnale importante di vicinanza ai cittadini, contribuirebbe alla realizzazione di un servizio sanitario più equo e tornerebbe a rendere competitivo il servizio pubblico”.
Il responsabile sanità Pd ha così commentato la relazione di maggioranza alla Nota di aggiornamento del Def approvata ieri al Senato.
In sostanza, si chiede al governo la revisione del superticket già a partire dalla prossima legge di Bilancio.
Il superticket fu ideato nel 2007, durante il governo Prodi. Rimanendo lettera morta fino al Governo Berlusconi e alla Finanziaria del 2011.

Eliminarlo del tutto, però, potrebbe costare fino a 1 miliardo di euro, per cui l’idea è quella di limitarsi a ritoccare i criteri di applicazione.

Il superticket consiste nell’importo aggiuntivo di 10 euro che i cittadini pagano su ogni ricetta per prestazioni di diagnostica e specialistica.

Ad oggi, ogni Regione può decidere se e come richiedere il superticket.

Alcune, come Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Veneto, Marche, hanno deciso di modularlo in base al reddito, altre in base al tipo di servizio (come la Lombardia, Piemonte e Campania).
Altre ancora, invece, non lo prevedono: si tratta di Valle d’Aosta, Province autonome del Trentino Alto Adige, Basilicata, Lazio da metà del 2017, Sardegna.
Il superticket di 10 euro è invece in vigore per tutti in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia.
“L’apertura del Governo al superamento del super ticket non mi stupisce. Questo tema è allo studio da parte del gruppo di lavoro sanità del PD già dallo scorso dicembre. Non a caso ad inizio aprile avevo rilanciato questa proposta dopo aver appreso della volontà di riaprire un tavolo di confronto sul ticket tra Governo e Regioni. La revisione del sistema di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini era già parte integrante del Patto della salute”.
Così ha dichiarato il responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, a margine della relazione di maggioranza alla Nota di aggiornamento del DEF approvata ieri al Senato che impegna il Governo a rivedere gradualmente il super ticket.
“Il super ticket introdotto nel 2011 dal Governo Berlusconi ha creato effetti distorsivi a carico dei cittadini sui quali non possiamo più tacere. Per le persone, infatti, è ormai diventato più conveniente in termini economici rivolgersi al privato per buona parte delle prestazioni specialistiche. Investire circa 500 mln per abolire questo balzello sarebbe un segnale importante di vicinanza ai cittadini, contribuirebbe alla realizzazione di un servizio sanitario più equo e tornerebbe a rendere competitivo il servizio pubblico”, conclude Gelli.
 
 
 
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