Il camice bianco, inoltre, è accusato di omissione e concorso nell’esercizio abusivo della professione; presso il suo studio, infatti, operava un falso camice bianco

Il Pubblico ministero del Tribunale di Brescia ha avanzato la richiesta di condanna a un anno e otto mesi di reclusione per  un medico sessantenne titolare di uno studio presso il capoluogo lombardo. Le accuse nei suoi confronti sono falso, omissione e concorso nell’esercizio abusivo della professione.
Il camice bianco era stato iscritto nel libro degli indagati della Procura nel 2012, quando la guardia di finanza accertò che presso lo studio operava un falso medico, senza alcun titolo per esercitare la professione. Si tratta di un ex finanziere in congedo, che secondo gli inquirenti, in una circostanza avrebbe addirittura visitato un paziente a domicilio. Quest’ultimo, negli scorsi mesi avrebbe già patteggiato una condanna a otto mesi.
Per il vero ‘camice bianco’, invece, il dibattimento è ancora in corso. Nel corso dell’ultima udienza il Pm ha evidenziato, inoltre, il ritrovamento presso lo studio di una cinquantina di ricette in bianco, già firmate, che poi venivano compilate dal falso sostituto. L’uomo si è difeso negando qualsiasi falso e sostenendo di essere lui a compilare le ricette. La firma anteposta era semplicemente un modo per velocizzare tempi. Una prassi necessaria dunque, secondo l’operatore sanitario, per smaltire la burocrazia, soprattutto per i medicinali ripetibili e i malati cronici.

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