L’antitrust ha sanzionato l’Azienda per aver ritirato dal mercato alcuni farmaci anticancro di cui era divenuta titolare, per rimetterli in vendita a prezzi superiori fino al 1500 per cento

Ritocchi tra il 300 e il 1500 per cento sui prezzi di alcuni farmaci anticancro a carico del Servizio sanitario nazionale. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato Aspen Pharma Trading Limited, Aspen Italia s.r.l., Aspen Pharma Ireland Ltd. e Aspen Pharmacare Holdings Ltd. per violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. I medicinali, tutti in classe A e H, erano stati ritirati dal mercato nel momento in cui l’azienda ne aveva acquisito la titolarità, per poi essere rimessi in vendita a prezzi maggiorati. La sanzione è pari 5 mln e 225.317 euro.

L’azienda, secondo l’Associazione dei consumatori Altroconsumo, che ne aveva denunciato la condotta, avrebbe posto in essere un abuso della propria posizione dominante nel mercato italiano dei farmaci oncoematologici, essenziali, salvavita e insostituibili, “per imporre ad Aifa (Agenzia del farmaco europea) dei nuovi prezzi, del tutto ingiustificati ed elevatissimi, tra il 300% e il 1.500%, rincari che altrimenti Aifa non avrebbe mai accettato”.

L’Antitrust ha calcolato che l’effetto dell’aumento dei prezzi per i farmaci in questione è costato quasi 5 milioni di euro alle casse del Ssn. La spesa complessiva è passata, infatti, da 1,5 milioni di euro del 2013 a 6,4 mln nel 2014; un aumento che non è correlato a spese per la ricerca farmaceutica o per l’informazione sul farmaco.

La condotta illecita di Aspen, secondo l’Agcm, ha privato pazienti appartenenti a categorie sensibili in ragione delle patologie trattate dell’accesso alle cure antitumorali attraverso farmaci salvavita; una condotta idonea a ostacolare l’integrazione economica perseguita dall’ordinamento dell’Unione europea, suscettibile di pregiudicare il commercio fra gli Stati membri, col mancato accesso alle cure.

L’abuso, sottolinea Altroconsumo, che ha partecipato attivamente al procedimento dell’Antitrust, concerne il mercato italiano, “incidendo così su una parte significativa del mercato europeo”. Quella dell’Agcm è una decisione tanto più significativa poiché arriva nelle ore in cui si svolge a Bruxelles il Consumers Summit, dove sono in discussione temi quali il risarcimento per i danni causati da pratiche commerciali scorrette e una maggiore incisività da parte delle autorità di controllo. “L’Autorità garante italiana – conclude l’associazione dei consumatori – ha dimostrato di saper essere determinata e tempestiva nel rendere effettivo il proprio ruolo di watchdog anche nel settore dei farmaci”.

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