Nel 2019 i donatori totali nel nostro Paese sono stati 1.683.470. I dati resi noti in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che si celebra oggi

Torna a crescere il numero dei donatori di sangue dai 18 ai 25 anni, invertendo una tendenza che li vedeva in calo costante dal 2013. Il trend positivo è stato certificato dal Centro Nazionale Sangue che ha reso noti i dati della raccolta del 2019 in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che si celebra oggi. Quest’anno l’Oms aveva scelto l’Italia per ospitare la manifestazione mondiale, che è stata rinviata al 2021, sempre nel nostro Paese, a causa della pandemia.

I donatori totali sono stati 1.683.470, sostanzialmente stabili rispetto al precedente anno. Tra questi il Cns ha censito 213.422 donatori (+1,6%) nella fascia più giovane (18-25 anni). Un indicatore positivo che però rimane isolato, come dimostrano il calo registrato nelle fasce 26-35 anni (-1,4%) e 36-45 anni (-3,6%).

I nuovi donatori sono poco più di 362mila, in calo del 2,3%, e le donne sono 538.386 (il 32% del totale).

Aumentano i pazienti trasfusi, che nel 2019 sono stati circa 638mila contro i 630mila dell’anno precedente, mentre le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. Resta stabile anche il numero dei donatori in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero come il plasma e le piastrine, che sono stati 202mila.

Nel 2019 sono stati comunque raccolti 858.170 chilogrammi di plasma per la produzione di farmaci plasmaderivati, quasi 14mila in più rispetto all’anno precedente, pienamente in linea con gli obiettivi del Programma Nazionale Plasma.

Per il sangue è stata garantita anche lo scorso anno l’autosufficienza totale, che per i medicinali derivati dal plasma è a livello nazionale mediamente del 70% circa.

È proseguito anche nel 2019 il programma di donazione di medicinali plasmaderivati in eccedenza all’estero. Oltre 40 milioni di unità di farmaci sono stati prodotti e inviati dal 2013 ad oggi a paesi come Afghanistan, Armenia, Albania, India e in tempi più recenti anche Palestina ed El Salvador.

“Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio – commenta il Direttore Generale del Centro Nazionale Sangue Giancarlo Liumbruno – ma in alcune regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione. La generosità dei donatori ci permette comunque di far fronte sia alle esigenze ordinarie sia a quelle straordinarie, come avvenuto quest’anno a causa della pandemia di Covid-19. Ad un iniziale calo delle donazioni ha fatto seguito una risposta straordinaria agli appelli, al punto che durante la ‘fase 1’ hanno comunque donato il sangue 411.018 persone”.

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