Questa mattina Cgil e Uil hanno diffuso una nota nella quale si comunica la revoca dello sciopero della sanità. Gli altri sindacati, invece, hanno affermato di voler proseguire confermando la protesta prevista per il 23 febbraio

Sciopero della sanità revocato. A dirlo sono la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN e la UIL FPL Coordinamento Nazionale delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria e Sanitaria.

In una nota congiunta, le due sigle hanno dichiarato che vi sono “oggi le condizioni per revocare lo sciopero della Dirigenza medica e sanitaria proclamato per il 23 febbraio”.

Tutte le altre sigle di categoria hanno invece confermato lo sciopero, sancendo così una spaccatura nel fronte sindacale fino ad ora compatto.

“Alla luce, infatti, dei risultati raggiunti in queste ore con la convocazione ricevuta da ARAN per il 20 febbraio – scrivono Cgil e Uil – che sancisce l’apertura della contrattazione per il rinnovo del CCNL di categoria 2016-2018, e con l’impegno assunto dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome a garantire le risorse necessarie al rinnovo contrattuale della Dirigenza medica e sanitaria, la revoca dello sciopero rappresenta un atto di buon senso e di responsabilità”.

Una decisione, come spiegato da Cgil e Uil, che si era prospettata dopo la proposta dell’Aran di convocare un tavolo per il 20 febbraio.

Una prima apertura considerata importante e che, adesso, le due sigle scelgono di non sottovalutare.

“Riscontrata la volontà politica di Governo e Regione di giungere in tempi brevi al rinnovo del contratto collettivo nazionale – continuano -, riteniamo necessaria un’assunzione di responsabilità che eviti le ricadute su cittadini e lavoratori di uno sciopero che, con la certezza delle risorse e la trattativa avviata, non è più condivisibile ed assume motivazioni che esulano dagli interessi dei lavoratori che rappresentiamo”.

Per queste ragioni, concludono: “revochiamo sin da oggi la nostra partecipazione allo sciopero proclamato per il 23 febbraio”.

Quella dello sciopero della sanità revocato è una decisione volta proprio a creare un dialogo, finora assente.

“Convintamente – conclude la nota – manteniamo lo stato di agitazione volto ad ottenere ai tavoli di trattativa un contratto che valorizzi le professionalità degli operatori. In coerenza con le battaglie sostenute in questi mesi rivolte ai risultati oggi raggiunti, ci accingiamo ad aprire le trattative con la determinazione necessaria alla riqualificazione dei professionisti del Servizio Sanitario Nazionale”.

 

 

 

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