Del Favero (Direttore Generale ISS): Pronti ad applicare la Legge sugli screening neonatali

È stato avviato sul territorio nazionale il processo di applicazione della Legge sugli screening neonatali. Lo annuncia l’Istituto Superiore di Sanità, sede del Centro di Coordinamento degli screening. I centri deputati sono risultati un numero sufficiente per coprire il fabbisogno nazionale. Il tutto grazie a un’operazione di organizzazione, ottimizzazione e raccordo con i centri clinici sul territorio.

La raccolta dei dati è stata coordinata dal Centro Nazionale Malattie Rare, braccio operativo del Centro di coordinamento. E’ stata organizzata in collaborazione con il Ministero della Salute, con tutte le Regioni italiane e tutti i membri del Centro di Coordinamento.  L’attività ha permesso una ricognizione delle strutture e dei centri di screening e clinici presenti sul territorio.

“L’organizzazione messa in piedi per l’applicazione di questa Legge ha funzionato come una vera e propria squadra a servizio della salute”. Lo dichiara Angelo Del Favero, Direttore Generale dell’ISS. “La collaborazione preziosa delle Regioni ha reso possibile una mappatura di tutte le strutture necessarie per poter operare in sinergia anche a livello interregionale e applicare efficacemente la Legge in tutto il Paese”.

Dalla ricognizione risulta che sono presenti nella penisola 14 centri screening dotati di spettrometria di massa tandem distribuiti su 12 regioni.

Tali strutture sono in grado, attraverso accordi interregionali, di coprire il fabbisogno di tutto il Paese. Risulta, inoltre, che attualmente 18 Regioni su 21 hanno già implementato la normativa mentre le restanti 3 stanno avviando gli accordi interregionali necessari a farlo.

L’applicazione della normativa, fanno sapere dall’ISS, è un risultato corale al quale hanno preso parte anche le Associazioni di pazienti. Queste hanno contribuito soprattutto a comprendere meglio le necessità riguardanti la gestione e la presa in carico del paziente nel percorso terapeutico.

“Sono stati già erogati i fondi a tutte le Regioni – afferma Del Favero – e, trattandosi di finanziamenti vincolati a questo obiettivo, alle strutture interessate non resta che richiederli, qualora queste non l’abbiano già fatto. Siamo pronti quindi ad applicare la Legge, la quale rappresenta un modello di cooperazione efficace per realizzare politiche di equità nell’accesso alla salute”. Ora si continuerà a lavorare per definire gli standard qualitativi, che dovranno essere uguali nell’intero Paese, nonché per mettere a punto definitivamente la macchina organizzativa.

 

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