Nella recentissima e toccante intervista rilasciata al Telegraph, il principe Harry si apre e parla del dolore vissuto dopo la perdita della madre, avvenuta quando aveva 12 anni, e di come per anni abbia fatto finta di non avere alcun problema, di “stare bene” e riuscire a tenere a bada le proprie emozioni. È stato grazie all’incoraggiamento del fratello, che Harry a 28 anni ha deciso di iniziare un percorso di terapia con uno specialista durato quattro anni.
È importante che un personaggio pubblico, giovane e molto “cool” come il principe Harry, parli di un grande taboo dei nostri giorni: la salute mentale. Ebbene sì, perché dopo tante volte in cui ci ripetiamo che “ce la devo fare da solo!”, “ oppure “non ce l’ho fatta da solo, figuriamoci come mi può aiutare uno sconosciuto!”, arriviamo ad ammettere che il bisogno di un esperto c’è.
Ma quante bugie ci raccontiamo? Le prime bugie riguardano noi stessi, proprio come il giovane Harry facciamo finta che sia tutto sotto controllo, che sia sempre colpa degli altri e che le nostre emozioni possano essere tenute sotto chiave e interpellate a convenienza. Rivolgerci a uno psicologo, nella maggior parte dei casi, vuol dire che una parte delle nostre difese si sono ammorbidite; se così non dovesse essere ci ritroviamo davanti quei soggetti che, con massima svogliatezza, interpellano lo “psi” solo per fare un ennesimo tentativo ma senza investire nulla nella terapia.
In virtù di tutti questi “giochi” che facciamo con noi stessi, molte volte si arriva dallo psicologo quando il nostro equilibrio è fortemente compromesso: quel “qualcosa che non va” compromette ormai la nostra vita amorosa, sessuale, sociale, lavorativa. L’intervista del principe Harry mette in luce anche un altro punto importante e cioè che la terapia richiede tempo e costanza, cercare nuovi equilibri, soluzioni ai problemi che ci caratterizzano, richiede pazienza. Immaginiamo di convivere con l’ansia da qualche anno (è la condizione classica in cui arrivano tanti pazienti), ecco è come se quell’ansia fosse un bastone, ci siamo abituati, ci caratterizza e tante volte l’abbiamo usata come una scusa per fare o non fare tante cose. Allora immaginiamo di esserci appoggiati a questo bastone per anni, è possibile toglierlo repentinamente e camminare bene? Assolutamente no! Allora diamoci tempo per poter riprendere a camminare, anzi a correre, senza alcun bastone!
Dr.ssa Rosaria Ferrara