Se il coniuge moroso non versa l’assegno, ci pensa lo Stato

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Un fondo di solidarietà statale anticipa le somme dovute come mantenimento al coniuge più debole

Sabato 19 dicembre, è stato approvato un emendamento che entrerà nella Legge di Stabilità 2015 a firma Gea Schirò deputata del Pd che propone un Fondo di rotazione presso i Tribunali competenti, a tutela dei più deboli nelle “separazioni problematiche“. In questi casi, sono quasi sempre le donne che a seguito di prepotenze sono costrette a implorare il dovuto. In pratica, se gli ex mariti, non versano l’assegno di mantenimento deciso dal giudice, è lo Stato a rivalersi su di loro. Il fondo viene istituito in via sperimentale presso il ministero della Giustizia.

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«Tra due coniugi separati in modo conflittuale, – spiega Schirò in una nota sulla sua pagina facebook – violento o inadempiente, spesso si crea una ulteriore forma di sopruso cioè lesinare il dovuto come minimo per continuare a mantenere un rapporto di prepotenza. Il Tribunale erogherà il dovuto e si rivarrà sul coniuge moroso/a. Inoltre sarà possibile evitare contatti in casi di violenza familiare, si potrà tutelare la riservatezza della persona debole, si risparmieranno molti soldi per avvocati mortificati nella loro professionalità. Se questo provvedimento riuscirà a migliorare comportamenti e a dare fiducia nel Diritto e sicurezza in se stessi per me sarà un onore».

L’emendamento di Schirò, vedrà la nascita nei tribunali, di sportelli appositi per l’erogazione di assegni mensili. Ci sono 250 mila euro per il 2016 e 500 mila per il 2017 e il 2018.

«Non sono cifre altissime ma è tutto quello che si è riusciti a trovare», dice Gea Schirò. Poi aggiunge: «In ogni caso non dobbiamo dimenticare che il fondo è a rotazione e che dopo l’avvio, i soldi dovrebbero rientrare dai coniugi morosi».

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