Le Fiamme Gialle hanno accertato che il sedicente dentista, privo dei titoli per esercitare la professione, era sconosciuto al Fisco dal 2009

Un vero e proprio studio dentistico con tanto di sala d’attesa, poltrona da lavoro, materiale medico e strumenti per un valore di circa 100mila euro. E’ la struttura presso cui esercitava un sedicente dentista smascherato dagli uomini della Guardia di Finanza di Enna, dopo una complessa e articolata attività di indagine.

Le Fiamme Gialle hanno quindi posto sotto sequestro il locale, procedendo a denunciarne il titolare per esercizio abusivo della professione. L’inchiesta, denominata “Golden tooth”, ha permesso di accertare che l’uomo non era iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e non aveva conseguito i titoli idonei per legge.

Il tutto sarebbe avvenuto, inoltre, in totale evasione di imposta perché il falso dentista è risultato sconosciuto al Fisco dal 2009.

Dopo una ricostruzione dei compensi ricevuti e non dichiarati dall’uomo, i militari hanno segnalato all’Agenzia delle Entrate elementi positivi di reddito per un ammontare di circa 600 mila euro.

L’operazione “Golden Tooth”, s’inquadra nel più ampio settore degli illeciti in materia di Polizia Economico-Finanziaria, e della tutela della salute pubblica. L’attività è volta a garantire le pretese erariali, anche a fronte di tutte le attività economiche che vivono nel rispetto della legalità. Attività che sovente si vedono danneggiate dalla concorrenza sleale esercitata dagli abusivi e più in generale dagli evasori.

Sulle vicenda è intervenuto il presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Enna, Antonio Cassarà con una dichiarazione ripresa dal quotidiano locale Telenicosia. “L’esercizio abusivo della professione medica ed odontoiatrica – ha sottolineato – mette in serio pericolo la salute dei cittadini e froda la collettività”. Cassarà ha quindi ricordato che coloro che avessero dei dubbi su chi li sta curando possono rivolgersi all’Ordine. In alternativa esiste un’applicazione – dentistinapp – che fornisce tutte le informazioni in merito a chi può esercitare legalmente la professione.

Infine, il vertice della CAO locale ha annunciato la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti. In quanto organo istituzionale a tutela della salute del cittadino, peraltro, la Commissione si costituirà parte civile in ambito al procedimento giudiziario che ne seguirà.

 

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