Il sequestro preventivo può essere disposto anche su beni rientranti nel fondo patrimoniale familiare, purché appartenenti al soggetto indagato che ve li ha conferiti

Lo ha chiarito la Cassazione in una recente sentenza (n. 57724/2018) avente ad oggetto il sequestro preventivo ai fini di confisca di un bene immobile adibito a casa familiare e conferito nel fondo patrimoniale dall’indagato, presunto evasore fiscale.

I fatti

Gli erano stati contestati reati tributari per diverse migliaia di euro (aveva ideato e commercializzato modelli di evasione fiscale per mezzo dei quali erano stati posti in essere più reato di compensazione di crediti tributari inesistenti), con l‘aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio di attività professionale di consulenza fiscale.

Tali compensazioni venivano effettuate da taluni soggetti mediante la trasmissione telematica di modello F24, accollandosi il debito tributario riferibile a terzi, consentendo loro l’apparente regolarizzazione della propria posizione fiscale, il tutto utilizzando crediti fittizi.

Senonché era stata disposta la misura del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, su beni mobili e immobili di proprietà dell’indagato. Tra questi vi era l’appartamento intestato alla moglie e adibito a casa coniugale peraltro, rientrante nel fondo patrimoniale.

In verità, secondo la prospettazione difensiva, l’immobile non avrebbe potuto essere aggredito poiché destinato a casa familiare ed inoltre, costituente prima casa ex art. 52 d.l. n. 69 del 2013, con vincolo di destinazione ai bisogni di un minore.

Ebbene, sul punto la Cassazione ha chiarito che il sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, può ricadere su beni anche solo nella disponibilità dell’indagato, per essa dovendosi intendere la relazione effettuale con il bene, connotata dall’esercizio di poteri di fatto corrispondenti al diritto di proprietà, cosicché i beni, se anche siano formalmente intestati a terzi estranei al reato, devono ritemersi nella disponibilità dell’indagato quando essi, sulla base di elementi specifici e dunque non congetturali, rientrino nella sera degli interessi economici del reo, ancorché il potere dispositivo su di essi venga esercitato per il tramite di terzi.

E cosi nel caso di specie, il sequestro preventivo sul bene immobile citato doveva ritenersi legittimamente disposto, dal momento che il tribunale aveva ritenuto dimostrata la disponibilità dello stesso in capo all’indagato.

 

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