La giovane, con una acclarata sindrome autistica, è morto dopo essere stata soffocata da un boccone in una casa famiglia del basso Salento. Aperto un fascicolo per acclarare eventuali responsabilità
E’ morta soffocata da un boccone mentre pranzava. La ragazza – 26enne con una acclarata sindrome autistica che ne caratterizzava l’interazione sociale, nonché la comunicazione verbale e non verbale – stava soggiornando in una casa famiglia del basso Salento.
Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo, al momento senza indagati. Gli inquirenti vogliono infatti capire se la vittima necessitasse di una assistenza particolare. L’obiettivo della magistratura, inoltre, è verificare se la struttura fosse dotata di personale istruito e formato per gli interventi di primo soccorso, anche in relazione alle persone ospitate.
In base a un’informativa dei Carabinieri locali trasmessa alla Procura del capoluogo salentino, la giovane sarebbe stata soccorsa e le sarebbero state praticate le manovre indicate per la disostruzione.
Ma i tentativi di liberare le vie respiratoria della ragazza sono risultati vani. Così come a nulla è servito il successivo intervento dei sanitari del 118 accorsi sul posto.
L’apertura del fascicolo, dunque, come riporta il Quotidiano di Puglia, rappresenterebbe un atto dovuto per fugare ogni dubbio circa la possibilità di evitare la tragedia. In tal senso le prime risposte sono attese dagli esiti dell’esame necroscopico disposta sul corpo della vittima, in programma in queste ore all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. A partire dalla conferma sulle cause del decesso della povera ragazza. Seguiranno ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti, per capire se effettivamente si sia trattato di un incidente, se sia stato fatto tutto il possibile per salvarle la vita o se vi siano eventuali responsabilità per l’accaduto.
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