Una formale richiesta di chiarimenti sui criteri di assegnazione dell’agenzia del farmaco ad Amsterdam verrà inviata alla Commissione europea

Non si placano ancora le polemiche attorno al sorteggio Ema, che ha deciso l’assegnazione della sede dell’agenzia europea del farmaco alla città di Amsterdam.

Si apprende, infatti, che i parlamentari europei invieranno una richiesta scritta alla Commissione e al Consiglio per chiedere chiarimenti sulle procedure che hanno portato alla scelta di Amsterdam come prossima sede dell’Agenzia del farmaco.

È stato questo l’esito della seduta della Commissione petizioni del Parlamento europeo, che si sta occupando della petizione inviata dal Comune di Milano, la città uscita sconfitta proprio dal sorteggio Ema.

Nella giornata di ieri il sindaco Giuseppe Sala è stato sentito dalla Commissione Petizioni Parlamento Europeo e non ha usato mezze misure.

Sala ha definito “deplorevole” il metodo utilizzato proprio in virtù della sua scarsa trasparenza.

Ma non è tutto. Oltre a discutere la procedura del sorteggio Ema, sul tavolo è stata portata la questione relativa alla realizzazione della sede dell’agenzia, i suoi costi e i suoi ritardi.

Come noto, infatti, Amsterdam ha presentato, come offerta, una sede provvisoria in attesa della costruzione di quella definitiva.

Ma sono in molti a pensare che nessuna delle due sia effettivamente adeguata. Milano, invece, aveva offerto il Pirellone, ritenuto da molti un’eccellente sede.

Nel corso della sua audizione, il sindaco di Milano ha ripercorso tutte le tappe della vicenda dell’Ema. Nel farlo, ha sottolineato più volte l’inadeguatezza rispetto alle richieste della sede olandese.

Qualora Amsterdam non riuscisse a rispettare la scadenza del 2019, Sala ha chiesto esplicitamente ai parlamentari UE di considerare Milano come opzione alternativa. Il tutto, non mancando di definire “abuso di potere” il sorteggio Ema.

Tuttavia, appare molto improbabile che sull’Agenzia del farmaco vi sia una marcia indietro. Resta però sul tavolo la richiesta di una “compensazione” da parte dell’Italia e di Milano.

E già si parla di ospitare a Milano un’altra autorità europea, pur non così importante come l’Ema.

In tal senso, si parla del tribunale europeo dei brevetti oppure della neonata Agenzia del lavoro, per la quale le procedure sono appena partite.

 

 

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