L’ex Ministro della Salute interviene nel dibattito relativo ai numeri delle borse di studio messe a disposizione per le specializzazioni mediche dopo l’approvazione da parte del Senato del testo della Manovra 2020

“Serve un po’ di chiarezza riguardo la questione delle specializzazioni mediche”. L’ex ministro della Salute, Giulia Grillo, interviene nella polemica relativa ai numeri dell’incremento di borse di studio attivate quest’anno sulla base delle misure contenute nella Manovra 2020. Lo fa con un post sul proprio Facebook in cui ricorda quanto fatto nel corso della sua esperienza alla guida del dicastero di Lungotevere Ripa.

“Come sapete –  esordisce la deputata del M5S – io mi sono spesa molto sul tema e continuo a ritenere che questo sistema vada riformato dalle sue fondamenta, inutile continuare a correre come i criceti nella ruota, consapevoli di non essere in grado di risolvere in questo modo l’imbuto formativo”.

“Durante il mio incarico da Ministro della Salute – aggiunge –  avevo lavorato con il Ministero dell’Istruzione nell’ottica di superare il desueto meccanismo delle “borse” per passare ad un più moderno e funzionale sistema di contratti di formazione lavoro, ma tant’è…

“Lo scorso anno riuscimmo a garantire un aumento delle ‘Borse Statali’ da 6200 a 8000, quindi 1800 borse: 900 strutturali e 900 una tantum.

“Quest’anno quindi – prosegue Grillo – si partiva da un minimo strutturale di 7100 statali (8000 – le 900 una tantum). Oggi con gli ultimi emendamenti si propone un aumento di 217 borse ‘strutturali’ (comma 296) ed inoltre un incremento una tantum di un numero indefinito FINO a 1000 borse pari a 25 milioni di euro circa (comma 930). Questo conseguentemente porterà il numero complessivo delle le borse statali fino a 8317 complessivi di cui 7317 strutturali”.

Pertanto, evidenzia l’ex Ministro, vi è stato rispetto le 8000 borse complessive dello scorso anno, un aumento di 317 borse: “tirando le somme, quest’anno si parte da un minimo di 7317 garantite con una possibilità massima di 8317”,

“Da conti ancora ufficiosi che sto analizzando – aggiunge – ci sono inoltre, a causa di questo meccanismo concorsuale disfunzionale, diverse centinaia di “borse” abbandonate e che potrebbero essere recuperate, come è stato fatto durante il mio mandato…”

“Il concorso 2021 – conclude – partirà strutturalmente, allo stato attuale, da 7317”.

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