Per l’Associazione occorre eliminare il super ticket già con la prossima Legge di Bilancio, per ridurre le disuguaglianze e rilanciare il Ssn

La Corte dei Conti, ha recentemente certificato la costante contrazione delle entrate per lo Stato derivanti dai ticket sulle prestazioni sanitarie. Il gettito annuo passa infatti da oltre 1,5 mld di euro del 2012 a poco più di 1,3 mld del 2017. In valori assoluti, nel periodo 2012-2016, la compartecipazione alla spesa è diminuita del 13% circa. Nel 2017 il gettito da ticket si è ridotto dello 0,9%. A influire su tale dato sarebbe principalmente il super ticket, ovvero la quota fissa per ricetta pari a 10 euro, applicata con Decreto Legge 98 del 2011.

Per Tonino Aceti, coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva, si tratta di una misura che fa perdere risorse e assistiti al servizio sanitario pubblico al privato. Per una serie di prestazioni più a basso costo, infatti, può risultare economicamente più vantaggioso rivolgersi al settore privato. “Uno squilibrio -sottolinea Aceti –  che va superato assolutamente”.

La normativa che ha introdotto il super ticket ha previsto la possibilità per le Regioni di ricorrere a misure alternative ai 10 euro sulla ricetta.

Il tutto purché si abbia un effetto finanziario equivalente. Si sono avvalse di questa possibilità 7 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata. Recentemente, inoltre, hanno adottato iniziative volte ad eliminare o ridurre il peso del Super Ticket le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Abruzzo.

Tali iniziative, secondo Aceti, riaccendono i riflettori sulle profonde disuguaglianze che caratterizzano il Ssn. Differenze che rischiano di aumentare in assenza di un provvedimento nazionale di abrogazione “di questa vera e propria tassa sulla salute”.

“Vanno garantiti pari diritti e opportunità di cura per i cittadini di tutte le Regioni”, sottolinea il coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva. Di qui l’appello al Ministro della Salute per l’eliminazione “questo balzello” già  a partire dalla prossima Legge di Bilancio. Un intervento necessario, secondo Cittadinazattiva, “per scongiurare un Regionalismo differenziato nei diritti dei pazienti e nella loro effettiva esigibilità”.

L’Associazione chiede, inoltre, una riscrittura della bozza di Decreto di riparto del fondo di 60 milioni di euro, istituito con l’ultima Legge di Bilancio. L’obiettivo è quello di garantire realmente maggior equità e accesso alle prestazioni per la popolazione più vulnerabile, come ad esempio le persone inoccupate.

 

Leggi anche:

COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA 2017, IL REPORT DI GIMBE

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui