Svolta nel caso della piccola Tafida Raqeeb. Giudice inglese boccia la tesi dei medici del Royal London Hospital che avevano deciso “nel migliore interesse della piccola” di staccare la ventilazione alla bambina

Un giudice dell’Alta Corte britannica ha accolto ieri il ricorso dei genitori di Tafida Raqeeb, la bimba di 5 anni ricoverata in gravi condizioni al Royal London Hospital dopo aver subito a febbraio un intervento al cervello, contro la decisione dei medici di staccare la ventilazione.

La piccola è in uno stato di coscienza minima e non soffre. La famiglia ha chiesto di trasferirla all’ospedale Gaslini di Genova, pronto a continuare ad assisterla.

Il verdetto è stato definito ‘sensazionale’ dai media d’oltremanica, tenuto conto di una serie di precedenti su vicende simili, anche se non identiche. Il Giudice Alistair MacDonald ha bocciato le argomentazioni dell’ospedale londinese secondo cui mettere fine alla vita di Tafida sarebbe stato “nel suo miglior interesse”, in quanto, pur non del tutto incosciente, la bambina non ha consapevolezza né avrebbe possibilità di ripresa.

Per il togato – come riportato dall’Agenzia Ansa – “dieci o 20 anni di ‘inconsapevolezza’ sono prezzo degno d’essere pagato, mentre 20 anni di sofferenza potrebbero non esserlo”.

La madre ha espresso tutta la sua gioia, insistendo peraltro sui piccoli segnali di miglioramento notati nelle condizione della figlia.

“Tafida non sta morendo, non soffre, è stabile e ha bisogno di tempo – ha affermato – ora avverte anche la mia presenza”. La donna ha voluto poi ringraziare tutti gli italiani “per aver creduto nella campagna per Tafida”, lanciando anche un appello al Papa affinché possa andare a trovare la piccola quando sarà in Italia.

Prima dell’eventuale trasferimento nel nostro Paese, resta tuttavia da vedere se il Royal London Hospital deciderà di fare appello.

Dall’ospedale Gaslini di Genova, intanto, fanno sapere di essere felici di poter accogliere Tafida Raqeeb. “Fin da subito – dichiara Paolo Petralia, direttore generale dell’Istituto – abbiamo offerto la disponibilità di accogliere la piccola Tafida  e la sua famiglia nel nostro ospedale, poiché non sempre, purtroppo, è possibile guarire, ma sempre è doveroso prendersi cura e offrire spazio di accudimento ed accoglienza. Questo tempo, che viene offerto a Tafida e alla sua famiglia, è una condizione di dignità e qualità di vita, che da sempre al Gaslini viene offerto ai bambini di tutte le nazionalità e in tutte le condizioni. E in questo, ancora una volta, portiamo avanti la missione del nostro fondatore, rivolta ai bambini di ogni condizione, di ogni dove e in ogni tempo”.

Leggi anche:

TRAUMA CEREBRALE PER BIMBA INGLESE, GENITORI IN CERCA DI CURE IN ITALIA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui