L’amministratore delegato dell’Usi, Marco Sperone, è stato arrestato con l’accusa di aver pagato tangenti per il rinnovo delle patenti

È stato arrestato con l’accusa di aver pagato tangenti per il rinnovo delle patenti, Marco Sperone, amministratore delegato dell’Unione sanitaria internazionale (Usi), noto centro di analisi mediche della capitale.
Corruzione e turbativa di appalti nella sanità pubblica sono le accuse.
L’indagine è stata svolta dai carabinieri del Nas, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Corrado Fasanelli.

Nella fattispecie, Marco Sperone è stato posto ai domiciliari per aver versato mille euro al mese a Maurizio Ferraresi, dirigente pubblico, perché dirottasse all’Usi persone che dovevano sottoporsi alle analisi per rinnovare la patente.

Le tangenti per il rinnovo delle patenti avevano lo scopo di “incrementare” il flusso delle persone verso l’Usi.
Infatti, alla Asl veniva distribuito un volantino informativo nel quale si avvisava l’utenza che assieme al Policlinico di Tor Vergata, le analisi potevano essere effettuate anche all’Usi.
Dunque, grazie alle tangenti per i rinnovi delle patenti, un presidio pubblico promuoveva un laboratorio privato.
Insieme a Sperone è stato arrestato anche un ex infermiere in pensione dell’Asl Roma 1, Francesco Bergamo.
Quest’ultimo, secondo l’accusa, si sarebbe prestato a recapitare le tangenti a Ferraresi.
In questo modo, avrebbe infatti favorito, mediante pagamento di una tangente di mille euro al mese, la struttura guidata da Sperone.
L’indagine in questione è strettamente collegata a quella che il 15 marzo scorso aveva visto finire in manette 9 persone.
Tra questi, vi erano due dirigenti, 6 dipendenti dell’Asl Roma 1 e un gestore di un laboratorio di analisi.
La stessa inchiesta aveva portato a indagare altre dieci persone tra dirigenti e pubblici ufficiali, imprenditori privati e altre persone.

Queste erano ritenute a vario titolo coinvolte in una ramificata rete di reciproche facilitazioni affaristiche finalizzate a realizzare profitti e vantaggi personali.

Il tutto, poi, veniva perpetrato mediante traffici di influenze e la redazione di false attestazioni.
L’indagine della Procura della Repubblica di Roma è stata molto articolata.
Ha inoltre permesso di accertare gravi condotte di natura corruttiva e di turbativa di gara pubblica per l’assegnazione di opere manutentive di strutture sanitarie della Capitale.
“L’Azienda sta collaborando fin dalle prime ore del mattino a fornire tutta la documentazione richiesta dalla Procura”.
A dichiararlo è stato il direttore generale della Asl Roma 1 Angelo Tanese, il quale ha sottolineato come alcuni atti riguardino situazioni già segnalate all’Autorità Giudiziaria.
“Dato che le indagini sono in corso – ha proseguito Tanese – non appena l’Azienda avrà notizie più circostanziate adotterà nei confronti dei dipendenti coinvolti i provvedimenti disciplinari del caso, sino all’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, ove ne ricorrano i presupposti, e le misure organizzative a garanzia della continuità dei servizi”.
L’Asl Roma 1 ha deciso di costituirsi parte civile.
 
 
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