I ricercatori cinesi hanno rilevato una diminuzione del deterioramento dei polmoni in casi di BPCO diagnosticata precocemente e trattata con tiotropio

Uno studio cinese coordinato da Yumin Zhou del Guangzhou Insitute of Respiratory Diseases di Canton ha evidenziato i benefici della terapia con tiotropio in caso di diagnosi precoce della BPCO.
Secondo la ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine, in caso di diagnosi precoce la somministrazione del farmaco comporterebbe una riduzione dei danni ai polmoni.
Il trattamento prevede l’impiego del tiotropio in associazione alla terapia inalatoria standard e sembrerebbe in grado di rallentare la degenerazione della BPCO.

Per l’87% dei pazienti in fase precoce la malattia non è peggiorata nei primi due anni di trattamento.

La ricerca cinese ha studiato un campione di 388 volontari con lievi forme di broncopneumopatia cronica ostruttiva e sottoposti a trattamento con tiotropio e di 383 pazienti non curati con tale farmaco.
Dai dati raccolti si evince una diminuzione della capacità polmonare di 38 ml l’anno nei pazienti trattati e una riduzione di 53 ml l’anno nelle persone non sottoposte alla terapia con tiotropio.
L’87% dei pazienti con BPCO in fase precoce, spiega il co-autore dello studio Pixin Ran, a 24 mesi dall’inizio del trattamento si trovava ancora nella prima fase della malattia. Confermano l’efficacia del trattamento i dati relativi al 76% del gruppo placebo. Nello stesso periodo di tempo i pazienti di questo gruppo hanno riscontrato un peggioramento delle condizioni della malattia.

I benefici della diagnosi precoce della BPCO

Nella maggior parte dei casi, la diagnosi della BPCO è resa ardua dalla mancanza di sintomi che suggeriscano il rapido deterioramento dei polmoni. In caso di diagnosi veloce, spiega Ran, il trattamento è efficace sul lungo periodo. L’utilizzo del farmaco prevede infatti una terapia di mantenimento analoga a quelle per l’ipertensione e il diabete.
Benché i dati raccolti attendano conferma da studi più approfonditi, la ricerca potrebbe aiutare i medici a ritardare la sintomatologia tardiva della BPCO. È d’accordo MeiLan Han, portavoce della American Lung Association. La docente all’Università del Michigan conferma le potenzialità dello studio in quanto il deterioramento dei polmoni e delle loro funzionalità è maggiore nelle prime fasi della malattia.
 
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