Centocinque persone in ospedale per sindrome sgombroide dopo il consumo di tonno avariato, due casi sospetti a Jesolo
Il Ministero della salute spagnolo ha diramato un’allerta per la diffusione di tonno avariato che provoca intossicazione da istamina; comunicazione ripresa dalle autorità italiane, aggiornando la notifica 2017.0587 precedentemente diffusa. Dai primi di maggio si sono verificati in Spagna 105 casi di sindrome sgombroide dopo l’ingestione di tonno fresco.
Le persone intossicate hanno presentato sintomi temporanei, fino a 3 ore dopo aver consumato il tonno, quali prurito alla gola, arrossamento del viso e sudorazione, nausea e vomito, mal di testa e rush cutaneo.
La contaminazione – continua l’agenzia spagnola per la sicurezza alimentare – si deve alla scarsa igiene durante la manipolazione degli alimenti e, soprattutto, a una cattiva conservazione del pesce, solitamente mantenuto ad una temperatura elevata per periodi di tempo prolungati.
Il tonno interessato dalla contaminazione è stato prodotto e commercializzato dalla ditta Garciden da Almeria a tutta la Spagna e anche fuori dai confini nazionali. Il tonno avariato è stato esportato in Italia, Francia, Germania e Portogallo per questo motivo si invitano tutti coloro che hanno acquistato “tonno fresco, a partire dal 25 aprile 2017, a contattare gli esercizi di vendita dove lo hanno acquistato per verificare se trattasi del prodotto commercializzato dalla ditta spagnola (Garciden) e, in tal caso, a non consumarlo”.
Nonostante siano già state sequestrate le partite di tonno avariato presenti nel nostro territorio, si è diffusa la notizia di due casi di intossicazione a Jesolo dove due fratelli hanno riportato i sintomi tipici della sindrome sgombroide dopo un pranzo in pizzeria e lo chef del ristorante un rush cutaneo dopo la preparazione dei piatti. Il Dipartimento di Prevenzione della Ulss 4 non conferma però la notizia poiché “sono ancora in corso le analisi per cercare di capire l’esatta origine della tossinfezione”.
