Chieste condanne per 25 anni per il funzionario Asp e i quattro farmacisti coinvolti nella maxi truffa dei pannoloni a carico del SSN.

Richieste le prime condanne per la maxi truffa dei pannoloni. 25 anni complessivi per i 5 imputati accusati di truffa allo Stato e falso ideologico.
Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato davanti al gup di Palermo Fabrizio Molinari.
Il pm Enrico Bologna al termine della sua requisitoria ha chiesto la pena più alta, 6 anni e 9 mesi, per 4 dei 5 imputati: il funzionario dell’Asp Pietro Li Sacchi, Giuseppe Pepe, titolare della farmacia “Trossarelli” di via Perez, Gaetano Sirchia titolare della farmacia “Del Vespro” di corso Tukory, e Giuseppe Villano il trait d’union tra il funzionario dell’Asp e i farmacisti. Richiesti 2 anni e 8 mesi per Diego Genovese, titolare dell’omonima farmacia anche questa in corso Tukory.
Il prossimo 18 febbraio si svolgeranno in aula le arringhe difensive.

I fatti risalgono al 2014.

Le indagini sono scattate a seguito di un esposto del Commissario straordinario dell’Asp, ora manager, Antonino Candela. Il commissario ha scoperto la truffa dei pannoloni riscontrando una serie di irregolarità nelle fatture presentate dalle tre farmacie e dalla parafarmacia coinvote nelle indagini.
Ad incastrare il funzionario dell’Asp telecamere nascoste, autorizzate dai procuratori Enrico Bologna e Daniela Varone, posizionate nel suo ufficio all’interno dell’ospedale Guadagna. Le immagini mostrano Li Sacchi intento a compilare le false autorizzazioni intestate a pazienti inesistenti. Dall’archivio dell’Asp reperiva i nomi di pazienti assistiti, cambiava poi la data di nascita, i documenti e soprattutto la patologia. Le autorizzazioni venivano intestate anche a pazienti morti o emigrati all’estero da tempo.
A consegnare le false autorizzazioni Giuseppe Villano. I farmacisti chiedevano poi rimborsi all’azienda sanitaria, come se avessero davvero consegnato il materiale.
Accertata la truffa i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno arrestato Pietro Li Sacchi.
Dalle indagini è emerso che le false autorizzazioni e i rimborsi venivano richiesti, non solo per i pannoloni, ma anche prodotti per i celiaci e per presidi medici per diabetici.
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