Scoperto un meccanismo di truffe alle assicurazioni che coinvolgeva anche medici e avvocati. In totale i capi di imputazione sono 159

Diciassette ordinanze di custodia cautelare, di cui 4 in carcere e 13 agli arresti domiciliari. E’ il bilancio di un’operazione, coordinata dalla Procura di Massa, relativa a un giro di truffe alle assicurazioni e ai danni di enti pubblici locali. Nel fascicolo si parlerebbe anche di episodi estorsivi e di corruzione, oltre che di fraudolento danneggiamento di beni assicurati.

Tra i destinatari delle misure figurano anche avvocati, medici legali e medici specialisti che prestano servizio presso strutture sanitarie del capoluogo apuano. Agli arresti, secondo quanto riporta la Nazione, anche un appartenente alla polizia municipale e un investigatore privato specializzato nel ramo dell’infortunistica stradale.

Gli inquirenti, in particolare, hanno scoperto due associazioni per delinquere, autonome ma collegate, attive nelle province di Lucca, Pistoia e La Spezia. I gruppi criminali, secondo quanto ricostruito, inscenavano fasi incidenti per poi intascare i soldi dalle assicurazioni.

La Procura ha fornito un filmato realizzato in cui si vedono i conducenti di due mezzi mettersi d’accordo per simulare un incidente.

Le immagini mostrano anche l’arrivo dell’ambulanza per il trasporto dei finti feriti all’ospedale. Qui, secondo l’accusa, avrebbero operato dei medici compiacenti che firmavano falsi certificati utilizzati per avanzare le pretese risarcitorie.

In totale le persone indagate sono 130, con ben 159 capi d’accusa. Ma secondo il sostituto procuratore che ha coordinato l’inchiesta, l’indagine sarebbe “solo la punta dell’iceberg”.

I sinistri “creati a tavolino” sarebbero centinaia. Anche grazie “all’accordo corruttivo raggiunto con medici – dipendenti asl –inseriti nei reparti più sensibili”, quali pronto soccorso, radiologia e medicina. Gli investigatori parlano poi anche di “connivenza solidale” di medici specialisti-fiduciari delle compagnie assicurative” destinati ad accertare e valutare l’esistenza dei danni biologici dei falsi infortunati”.

 

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