E’ l’ipotesi contenuta nella proposta di riforma del processo civile presentata dal deputato Roberto Cataldi in un’ottica di semplificazione e maggior tutela dei diritti

Velocizzare i procedimenti e, dall’altro lato, evitare che la rigidità delle forme possa mettere in secondo piano i diritti delle persone. Questo l’obiettivo di una proposta di riforma del processo civile presentata dal deputato Roberto Cataldi. L’auspicio – spiega il parlamentare nella relazione introduttiva – è che si possa dare inizio “a un percorso nella direzione della semplificazione e del rispetto dei diritti che troppo spesso, la burocratizzazione del sistema giudiziario ha finito per calpestare”.

“Non è accettabile, in un ordinamento giuridico moderno – sottolinea Cataldi -, che un cittadino possa perdere una causa solo perché il suo avvocato è incorso in un errore di forma anche se nel merito ha ragione. Ed è necessario superare l’idea che non possa esserci alcun rimedio agli errori procedurali”.

Tra le misure previste dalla proposta di legge figura anche l’eliminazione dell’udienza di giuramento del CTU.

Il consulente, spiega il deputato,  potrebbe giurare una volta per tutte al momento dell’iscrizione in apposito albo, senza necessità di rinnovare tale impegno ogni volta che riceve un incarico. Oppure potrebbe giurare dinanzi al cancelliere se non si vuol rinunciare all’attuale meccanismo che riferisce il giuramento al singolo incarico.

Il testo, quindi, all’art. 2. Prevede la modifica dell’art. 191 del codice di procedura civile. In base alla nuova formulazione  il giudice istruttore nomina un consulente che dovrà essere scelto tra coloro che sono iscritti in apposito albo. Al momento della iscrizione all’albo i consulenti prestano il giuramento dinanzi al cancelliere, di adempiere fedelmente al proprio incarico. Al momento del giuramento il cancelliere ricorda al consulente l’importanza delle funzioni che è chiamato ad adempiere. Quindi, ne riceve il giuramento di bene e fedelmente adempiere le funzioni affidategli al solo scopo di fare conoscere ai giudici la verità.

Il giudice al momento della nomina formula i quesiti e demanda alla cancelleria di inoltrarli al consulente con invito a convocare le parti per dare inizio alle operazioni peritali. Il consulente giura di adempiere fedelmente al proprio incarico con dichiarazione scritta resa dinanzi al cancelliere. Questi allega la dichiarazione di giuramento al fascicolo d’ufficio.

 

Leggi anche:

CTU: POSSONO ESSERE ACQUISITI I DOCUMENTI ACCESSORI

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui