All’Università di Pavia scatta la protesta del dipartimento di biologia contro le posizioni non vax dell’Ordine della categoria

All’Università di Pavia stop agli esami di stato per i biologi. Si tratta di una forma di protesta contro le posizioni espresse sui vaccini dall’Ordine Nazionale di categoria e, in particolare, dal presidente Vincenzo D’Anna. Questi ha infatti deciso di finanziare le analisi dell’Associazione no vax Corvelva.

Il 13 dicembre scorso sulla prestigiosa rivista scientifica Nature era stato pubblicato un articolo sui finanziamenti elargiti dall’Ordine nazionale dei biologi all’Associazione. Una cifra pari a diecimila euro per sovvenzionare ricerche sulle analisi dei vaccini. Il presidente D’Anna, intervistato, aveva sostenuto la necessità di una ricerca veramente indipendente. A suo avviso, infatti,  “il lavoro condotto in laboratori pubblici e università è solitamente influenzato o finanziato da compagnie che producono vaccini”.

La decisione presa a Pavia arriva dal dipartimento di biologia dell’Ateneo con una delibera che prevede appunto l’astensione dei professori dall’esame di Stato. La notizia è stata data dall’Udu, il sindacato degli studenti, ed è confermata anche dall’ufficio stampa dell’università.

“Dopo il finanziamento da parte dell’Ordine Nazionale dei Biologi all’associazione veneta Corvelva, il cui obiettivo è dimostrare che i vaccini non sono sicuri, i docenti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie di Pavia hanno deliberato di non essere più disponibili a formare le commissioni dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione di biologo – scrive l’Udu di Pavia -, fino a quando la direzione dell’Ordine manterrà le attuali posizioni sulla presunta pericolosità dei vaccini, più volte smentita dalla comunità scientifica”.

D’accordo con la protesta anche Carlo Alberto Redi, decano del dipartimento di Biologia nonché uno dei più importanti genetisti italiani. “E’ una forma di protesta che condivido pienamente – afferma -, l’Ordine Nazionale sta facendo delle scelte che non suonano scientifiche. E’ giusto boicottare gli esami, spero che l’esempio venga seguito dalla comunità scientifica”.

 

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