Se lo spazio è espressamente assegnato a una determinata persona, alla violazione del codice stradale si aggiunge l’impedimento al singolo cittadino, cui è riservato il diritto di parcheggiare

Parcheggiare nel posto espressamente assegnato al singolo utente disabile integra il reato di violenza privata. E’ quanto emerge dalla sentenza n. 17794/2017 della Corte di Cassazione che si è pronunciata sul ricorso presentato da un automobilista che aveva occupato con la sua vettura lo spazio riservato a una donna affetta da gravi patologie.
Gli Ermellini non hanno accolto le argomentazioni della difesa, che sosteneva l’insussistenza degli elementi oggettivi del reato contestato. Secondo l’imputato, infatti, parcheggiare l’automobile in uno spazio riservato non equivarrebbe a impedire intenzionalmente la marcia a una vettura, come evidenziato da precedenti giurisprudenziali, non integrando quindi gli elementi della violenza privata.
Per la Suprema Corte, invece, se lo spazio fosse stato genericamente dedicato al posteggio dei disabili, la condotta del ricorrente avrebbe integrato la violazione dell’articolo 158 comma 2 del Codice della Strada, in base al quale è punito con sanzione amministrativa chi parcheggia il proprio veicolo negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli di persone invalide. Nel caso in esame, tuttavia,  lo spazio era espressamente riservato a una determinata persona, per ragioni attinenti al suo stato di salute; pertanto al mancato rispetto del codice stradale si aggiunge l’impedimento al singolo cittadino a cui è riservato il diritto di parcheggiare lì dove solo a lui è consentito lasciare il mezzo.
I Giudici del Palazzaccio, inoltre, hanno rilevato la sussistenza dell’elemento soggettivo del reato, determinato dalla piena consapevolezza della condotta illecita, come si desume dalla mancata affermazione in giudizio, da parte del deputato, di non aver notato la segnaletica orizzontale e verticale che segnalava lo spazio come riservato a un singolo utente disabile. Il parcheggio, peraltro, non era neppure avvenuto per pochi minuti, circostanza che avrebbe consentito di dubitare della sua volontà, bensì la vettura era stata parcheggiata per diverse ore, impedendo al disabile di occupare il posto anche al suo ritorno a casa di sera. Solo alle 2:00 di notte, grazie all’intervento della polizia municipale, l’autovettura era stata rimossa coattivamente.
 

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