Duro intervento di Anaao in merito all’ accordo Governo e Regioni sull’autonomia differenziata firmato il 28 febbraio scorso. Per Costantino Troise, Segretario Nazionale Anaao Assomed, è un attacco alla Costituzione e all’universalismo del nostro Ssn.

L’accordo firmato il 28 febbraio scorso sulla autonomia differenziata tra Governo e Regioni ha innescato la polemica di Anaao Assomed.

Si tratta, come noto, del riconoscimento di forme e condizioni particolari di autonomia previste dall’articolo 116 della Costituzione, terzo comma. Tale proposta fu presentata dall’allora parlamentare Gianclaudio Bressa Pd. Colui che due giorni fa, in qualità di sottosegretario, ha sottoscritto l’accordo.

Bressa, inoltre, in questi mesi ha guidato la trattativa con le Regioni per conto del Governo.

A decidere per l’ accordo Governo e Regioni sull’autonomia era stato il referendum del 22 ottobre 2017.

Questo aveva dato il via a tutto il processo che ha coinvolto per primi Veneto e Lombardia, seguiti a ruota dall’Emilia Romagna.

Ebbene, su tale accordo Anaao ha mostrato fin da subito la propria contrarietà. Adesso, con una nota a firma di Costantino Troise, Segretario Nazionale Anaao Assomed, ha espresso preoccupazione.

“L’accordo firmato ieri dal Governo con Lombardia, Emilia Romagna e Veneto – scrive Troise – rappresenta l’ennesimo colpo di piccone, forse definitivo, a quello che resta di nazionale del Servizio Sanitario”.

“Abbagliato da un miraggio elettorale, come accadde nel 2001 con la modifica del titolo quinto della Costituzione effettuata con una risicata maggioranza ed in coda alla legislatura, il Governo, ed il suo partito principale, barattano uno dei pochi elementi di coesione sociale sopravvissuti all’avvento del neo liberismo”, prosegue il segretario Anaao.

Il segretario ritiene l’ accordo Governo e Regioni sia un rischio per un diritto sancito come fondamentale dalla Costituzione.

“Il Governo – prosegue – crea le premesse per smantellare l’universalismo e l’equità di accesso alle cure volute dalla legge 833, abbandonando a se stesso l’intero meridione che certo non assisterà inerme ad un ulteriore trasferimento di risorse”.

Secondo Troise si tratta di “un attacco in piena regola ai diritti di cittadinanza ed a quelli del lavoro che vuole trasformare in finzione contratti di lavoro nazionali prima ancora che vengano sottoscritti”.

Per queste ragioni, l’auspicio di Anaao è quello di un cambio di rotta.

La speranza è che “il nuovo Parlamento voglia rifiutarsi di avallare il nuovo attacco alla Costituzione ed alla stessa unità del Paese”.

Dal canto suo, Anaao intende impegnarsi “come bene ha fatto già la Fnomceo, per la modifica radicale del titolo quinto della Costituzione per riportare in capo allo stato la garanzia dei diritti fondamentali, esigibili allo stesso modo per tutti i cittadini indipendentemente da residenza e reddito”.

 

 

 

 

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