L’accordo zonale per l’emergenza 118 definisce un sistema complessivo d’incentivazione correlato alle prestazioni professionali di emergenza territoriale e di attività di Pronto Soccorso
Piena soddisfazione per l’accordo siglato con l’Azienda Nord Ovest Toscana per l’emergenza 118 e Pronto Soccorso insieme con altre organizzazioni sindacali. E’ quanto esprime il Sindacato Medici Italiani in relazione all’accordo zonale per l’emergenza 118.
“Un’intesa sofferta – commenta il segretario regionale del sindacato Nicola Marini – che è riuscita nella difficile impresa di omologare i precedenti accordi delle ex cinque aziende dell’area costiera toscana, con un incremento per tutte le indennità incentivanti.
L’accordo – spiega il rappresentante dell’organizzazione – definisce in termini innovativi e precisi un sistema complessivo di incentivazione correlato alle prestazioni professionali di emergenza territoriale e di attività di Pronto Soccorso. Prevede, inoltre, una organizzazione del lavoro rispettoso delle regole contrattuali esistenti, ma pienamente adeguato alle innovazioni tecnologiche e operative del Sistema di Emergenza Urgenza.
“Si attua, in questo modo – aggiunge – una rete di coperture assicurative legali e peritali per i medici impegnati sia nel PS che nel territorio”, che “garantisce le donne medico in stato di gravidanza e durante il periodo di allattamento, ad integrazione di una grave carenza normativa per la Medicina Generale convenzionata che rientra in un istituto di tipo privatistico”.
Il risultato ottenuto – sottolinea Nicola Marini – è un riconoscimento del valore professionale dei medici di Emergenza 118.
Per lo SMI, quest’approdo alimenta una maggiore fiducia per quei medici che già lavorano nel sistema della medicina dell’emergenza urgenza e rappresenta una sicura attrattiva per i giovani professionisti che troveranno motivi validi e incentivanti per inserirvisi. Quest’accordo può colmare, da subito, il gap generazionale, garantendone il ricambio ed evitando, così, quelle carenze d’organico che rischierebbero di privare i cittadini di questo insostituibile servizio medico e sanitario.
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