Pubblicato dall’Istat l’Annuario statistico italiano 2018. Malattie del sistema circolatorio e tumori principali cause di morte

Nel triennio 2014-2016 risulta in calo il numero di medici di base (-1,5 per cento) e pressoché stabile il numero di pediatri (-0,7 per cento). Si assiste ad un potenziamento del numero di posti letto nelle strutture sanitarie di assistenza residenziale (+4,4 per cento dal 2014 al 2016). Permangono le differenze territoriali: i posti letto ordinari per mille abitanti restano superiori al Nord rispetto al Sud. Sono alcuni dei dati che emergono dal capitolo ‘Sanità e salute’ dell’Annuario statistico italiano 2018 pubblicato dall’Istat.

Negli ultimi cinque anni le dimissioni ospedaliere per acuti hanno continuato a diminuire, nonostante l’invecchiamento della popolazione. Il fenomeno dell’abortività volontaria continua a diminuire: il tasso di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza nel 2016 si mantiene tra i più bassi d’Europa e pari a 6,3 casi ogni mille donne di età tra i 15 e i 49 anni.

L’anno 2015 è stato caratterizzato da un significativo aumento dei decessi: in Italia sono morte 646.048 persone.

Il 65,0 per cento dei decessi è dovuto a malattie del sistema circolatorio e tumori. Tra i 15 e i 29 anni, il 50,2 per cento dei decessi avviene per cause di natura violenta.  Di questi, uno su due è dovuto a accidenti da trasporto. Si registra, tuttavia, una forte differenza di genere: il quoziente maschile è quasi 4,5 volte più alto di quello femminile.

La mortalità infantile tra il 2011 e il 2015 è in diminuzione e il tasso è pari a 3,1 per mille nati vivi. Nel 2015 si sono suicidate 3.989 persone, uomini in oltre tre casi su quattro. Negli ultimi tre anni il trend è nuovamente in calo e il valore dei tassi è tornato ai livelli del 2008.

Nel 2017, il 69,6 per cento della popolazione residente dà un giudizio positivo sul proprio stato di salute, sebbene il 39,9 per cento dichiari di essere affetto da almeno una patologia cronica. Le abitudini alimentari degli italiani si mantengono ancora legate al modello tradizionale: il pranzo costituisce nella gran parte dei casi il pasto principale (66,6 per cento della popolazione di 3 anni e più) e molto spesso è consumato a casa (72,8 per cento). Si attesta al 19,7 per cento, ed è stabile rispetto al 2016, la quota della popolazione di 14 anni e più che dichiara di fumare.

 

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