Il giovane, 32enne con disabilità motorie e ritardo mentale, sarebbe stato vittima di un arresto cardiaco dopo essere andato in apnea nell’acqua alta. Aperta un’inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare chiarezza sul decesso di un ragazzo di 32 anni con disabilità motoria e ritardo mentale. Il giovane, affetto da una malattia genetica, la sindrome di Cornelia De Lange, sarebbe andato in arresto cardiaco mentre si trovava ieri, nel primo pomeriggio, nella piscina comunale di Quarto Cagnino, a Milano, dove stava svolgendo una lezione collettiva di nuoto assieme ad altri 10 ragazzi di una Comunità per disabili.
Per motivi ancora da chiarire, il ragazzo sarebbe finito nell’acqua alta e, forse in preda al panico, non sarebbe riuscito a rimanere a galla, andando in apnea.
Pochi istanti che però sarebbero risultati fatali. Nonostante il tempestivo intervento e i primi soccorsi prestati dal personale della struttura, il ragazzo infatti non si è più ripreso. E’ stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Carlo, dove è arrivato in prolungato arresto cardiaco. Tutti i tentativi di rianimazione sono risultati vani e intorno alle 17.30 i medici ne hanno dichiarato la morte.
In base alle prime informazioni apprese, la vittima era orfano di padre e di madre, aveva solamente una zia ed era stato affidato al Comune di Milano. Il pubblico ministero avrebbe disposto lo svolgimento dell’esame autoptico per accertare le cause effettive della morte. Sono inoltre in corso una serie di accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente e l’adeguatezza delle condizioni di sicurezza del corso, che si svolgeva settimanalmente il martedì. Dai primi rilievi, i Carabinieri, intervenuti in piscina, non avrebbero riscontrato irregolarità nella gestione del disabile.
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