Intervento eccezionale a Reggio Emilia dove un tumore al rene di 10 centimetri è stato asportato per via laparoscopica.

Intervento eccezionale all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove la scorsa settimana è stato asportato un tumore al rene in laparoscopia.

Il cancro misurava circa 10 cm e si presentava fuso con l’aorta. Da questo derivava un trombo neoplastico di grandi dimensioni. Questo aveva raggiunto la vena cava fino al margine superiore del fegato.

Un quadro molto complicato, che l’equipe dell’Arcispedale ha saputo gestire egregiamente.

L’intervento, già di non facile esecuzione con la metodica tradizionale, è risultato quindi particolarmente complesso.

Ciononostante, per i medici è stato considerato l’opzione migliore per via della giovane età del paziente. Il tutto è stato stabilito con l’obiettivo di velocizzarne il decorso operatorio e il ritorno alla normalità.

La seduta operatoria è durata cinque ore. A guidarla è stato Franco Bergamaschi, direttore della Struttura di Urologia dell’ospedale reggiano, accompagnato dalla sua équipe.

La procedura che ha fatto sì che venisse asportato un tumore al rene in laparoscopia è riuscita perfettamente.

Come illustrato dal Prof. Bergamaschi “la complessità era dovuta al fatto che il rene da asportare era quello sinistro, completamente adeso all’aorta”.

“Questo – ha proseguito il medico – ha reso necessario separarla dal rene per poi isolare le vene renali trombizzate che attraversano il corpo fino alla vena cava, la più grande dell’organismo, che decorre nel fegato e che presentava all’interno un trombo lungo 15 cm e largo 7”.

“Abbiamo agito in sicurezza – ha aggiunto – forti dell’esperienza laparoscopica maturata anche in casi simili, sezionando e suturando l’intera parete della vena cava dopo aver letteralmente staccato e asportato il trombo neoplastico”.

Soddisfatto anche il direttore generale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia Fausto Nicolini.

“Nel Reparto di Urologia del Santa Maria Nuova – afferma Nicolini – la chirurgia mininvasiva laparoscopica ha ormai da anni sostituito la chirurgia tradizionale nella quasi totalità degli interventi oncologici”. Procedura che viene seguita “anche nei casi difficili o già precedentemente operati, consentendo di ridurre al minimo le complicanze”.

Il dg si è poi congratulato per l’ottimo lavoro svolto dall’equipe, definita “di grande livello qualitativo e umano”.

 

 

 

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