Chiuse le indagini sul decesso di una bimba morta prima del parto nel 2019; l’inchiesta vede indagati il ginecologo della mamma e tre operatori sanitari del nosocomio di Messina
La Procura di Messina ha chiuso le indagini sulla tragedia che nel novembre del 2019 ha colpito una donna alla 37esima settimana di gravidanza. La bimba che portava in grembo era morta prima del parto cesareo cui la gestante era stata sottoposta dopo che gli operatori sanitari non avevano più rilevato il battito della piccola.
In base a quanto riportato da Messina Today, il giorno prima dell’intervento la 33enne si sarebbe presentata nel nosocomio del capoluogo di provincia siciliano accusando mal di pancia e vomito, ma sarebbe stata rimandata a casa dopo che gli accertamenti effettuati non avrebbero fatto emergere anomalie.
Al persistere del malessere la donna era tornata in ospedale e, dopo una nuova ecografia, era stata portata d’urgenza in sala operatoria, ma la sua bambina era stata estratta già priva di vita.
La mamma, peraltro, dopo l’intervento aveva avuto una grave emorragia, oltre a complicanze polmonari, ed era finita in Rianimazione. Posta in coma farmacologico dai medici, tuttavia, se l’era cavata.
La famiglia aveva presentato una denuncia per fare piena luce sull’accaduto e la magistratura aveva aperto un fascicolo sul caso, iscrivendo nel registro degli indagati i nomi di quattro dottori, ovvero il ginecologo che aveva in cura la gestante e altri tre professionisti dell’ospedale messinese che si erano presi cura della paziente. Ad aprile si terrà l’udienza fissata dal Gip per stabilire se i camici bianchi saranno rinviati a giudizio.
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