A trovarsi in questa posizione sono migliaia di docenti, che anche per lunghi periodi hanno assunto l’incarico superiore di dirigenti. Il Miur si è stato condannato dal giudice del lavoro a risarcire 35 mila euro per adeguamento dello stipendio del docente che ha svolto tra il 2005 e il 2012 l’incarico a tempo determinato di dirigente scolastico. Il tribunale di Torino ha ordinato anche il pagamento di 4mila euro di spese processuali e il risarcimento del contributo unificato.
Si apre una nuova breccia nei ricorsi risarcitori per i contratti a termine. A Torino, in un ricorso patrocinato per una preside incaricata, i legali Anief – Walter Miceli, Fabio Ganci e Giovanni Rinaldi -, ottengono la condanna del Miur a corrisponderle la somma di 34.962,21 euro. La novità che arriva dalla sentenza è che la ricorrente è una “preside precaria”, cioè una docente che, dall’anno scolastico 2005/2006 fino al 2011/2012, ha svolto l’incarico di dirigente scolastico, in forza di reiterati contratti a tempo determinato, senza però percepire la corrispondente retribuzione di dirigente scolastico onnicomprensivo delle relative indennità. Il Tribunale di Torino ha confermato l’attribuzione delle mansioni superiori ex art. 52, comma 5 del d.lgd n. 165/2001 riconoscendo il trattamento economico spettante al dirigente di ruolo, stante la persistenza della vacanza del posto in organico per diversi anni. L’attribuzione di mansioni dirigenziali con pienezza delle relative funzioni e con l’assunzione delle responsabilità inerenti al perseguimento degli obiettivi propri delle funzioni di fatto assegnate, non può che comportare, anche in relazione al principio di adeguatezza sancito dall’art. 36 della Costituzione, la corresponsione dell’intero trattamento economico, compresi gli emolumenti accessori.
“La decisione s’inserisce nel solco un orientamento confermato dalla stessa Corte d’Appello di Torino sul tema risarcitorio legato ai contratti a termine – spiega il presidente Anief, Marcello Pacifico -: pertanto, dopo i docenti e gli Ata, ora il Miur dovrà risarcire pure i presidi. In Piemonte, centinaia sono i docenti e gli Ata, ormai stanchi, che si sono rivolti all’Anief per ricorrere contro il Miur: negli ultimi mesi sono stati depositati tantissimi ricorsi e sulla scia della giurisprudenza segnata in questi mesi, un terzo dell’intero fondo per i pagamenti in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali aventi ad oggetto il risarcimento dei danni stanziato dal Miur per il 2015 con il comma 132 della Legge n. 107 del 13 luglio 2015 basta appena a colmare le condanne nella regione”. “Dopo i ricorsi per la stabilizzazione di docenti e Ata – conclude il presidente Anief – il risarcimento relativo al pagamento degli scatti di anzianità e delle mensilità estive, per il riconoscimento per intero del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, l’indennità di reggenza ai vicari, ora può trovare seguito anche il risarcimento per i presidi incaricati”.
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