Il Consiglio Nazionale Fnomceo sigla l’uscita dai tavoli istituzionali per protesta contro il ddl Lorenzin all’esame della Camera

Il Consiglio Nazionale Fnomceo che si è riunito il 10 ottobre scorso per discutere della riforma degli ordini, ha siglato l’uscita dai tavoli istituzionali per protesta contro il ddl Lorenzin all’esame della Camera.
“Le trasformazioni subite dal testo iniziale nell’iter parlamentare – si legge nel documento approvato dai medici – hanno determinato uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni”.
Al Consiglio Nazionale Fnomceo è intervenuta anche Beatrice Lorenzin che ne ha, in un certo senso, disconosciuto la maternità alla luce dei numerosi cambiamenti intercorsi.

La ministra ha dichiarato: “In questi quattro anni molte cose sono successe, il Disegno di legge è cambiato e ci sono i presupposti per fare emendamenti migliorativi”.

Quanto al documento che è stato emanato, esso “ribadisce la contrarietà all’impianto attuale dell’articolo 4 dell’Atto Camera n. 3868 -A (DDL Lorenzin) relativo alla riforma degli Ordini professionali”.
Non solo. In esso si legge che “all’unanimità conferma il ritiro della FNOMCeO da tutte le collaborazioni istituzionali, salvo l’avvio immediato di un confronto costruttivo con il Governo e con tutte le forze parlamentari”.
Si è dunque chiuso con questa decisione il Consiglio che si era riunito a Lungotevere Ripa avendo come oggetto proprio il Ddl presentato quattro anni fa dal ministro Lorenzin.
In esso è contenuta la riforma degli Ordini delle Professioni sanitarie.
Una riforma, questa, che era attesa da tempo, ma che era stata stravolta. E proprio questa metamorfosi è l’oggetto del contendere.
“L’insieme dell’articolato limita gravemente l’autonomia della professione – continua il documento- tanto da renderla amministrata e sotto tutela politica. E, se condizionata dalle ingerenze della politica, prosegue la Fnomceo, la professione medica e odontoiatrica non può garantire il cittadino”.

Sono dunque esigue le speranze per i rappresentanti di categoria di un miglioramento del testo durante il passaggio in Aula alla Camera.

E questo nonostante le aperture del ministro, dell’onorevole Donata Lenzi e dell’onorevole Mario Marazziti.
Nel documento emanato dal Consiglio si legge che “la discussione parlamentare sul testo in esame non sarà in grado di licenziare una legge organica capace di rispondere ai principi deontologici a garanzia della salute. Si rileva che i principi espressi nella audizione della Fnomceo in data 10 ottobre 2016, presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera, sono stati disattesi”.
Pertanto è stata presa la decisione di ritirare tutti i rappresentanti dai tavoli istituzionali, sia nazionali sia locali.
Una scelta difficile secondo il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, che ha dichiarato: “stiamo abbandonando anche progetti importanti, ma ritenuta ormai improcrastinabile”.
 
 
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